Motociclisti "utenti vulnerabili": c'è l'ok della Commissione Trasporti

Motociclisti "utenti vulnerabili": c'è l'ok della Commissione Trasporti
Soddisfazione del Presidente FMI Giovanni Copioli per l’emendamento all’interno del Disegno di Legge sul Nuovo Codice della Strada. Si attende adesso il doppio passaggio parlamentare
2 febbraio 2024

La riforma e l'aggiornamento del Codice della Strada è argomento che tiene banco da diverse legislature, processo che adesso vede un passo importante con l'approvazione in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati di un emendamento che porta i motociclisti all'interno della categoria degli "utenti vulnerabili" ovvero quelli che meritano una tutela particolare dai pericoli derivanti dalla circolazione sulle strade per le loro peculiarità, categoria che, quando l'emendamento diventerà legge, accoglierà anche i motociclisti insieme a pedoni, ciclisti e così via.

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In un comunicato, il Presidente FMI Giovanni Copioli ha espresso la propria soddisfazione: " Noi motociclisti denunciamo da anni la nostra vulnerabilità, dovuta alla natura instabile del mezzo e alla carenza di cellula protettiva, e i dati sull’incidentalità la confermano. Per questo siamo molto soddisfatti che Parlamento e Governo stiano trovando una linea comune per questo riconoscimento. Ringrazio l’Intergruppo Parlamentare per la Mobilità Motociclistica, guidato dalla Senatrice Erika Stefani, per essersi attivato e aver sostenuto questa nostra battaglia”, mentre si ringrazia l’Intergruppo per la Mobilità Motociclistica che ha inserito l’emendamento all’interno del Disegno di Legge sul Nuovo Codice della Strada. La battaglia della FMI insieme ad ANCMA per il riconoscimento dei motociclisti utenti vulnerabili ha avuto il sostegno di molte forze politiche, si legge nella nota. Gli emendamenti sono stati firmati dagli onorevoli Bakkali (PD), Barbagallo (PD), Casu (PD), Dara (Lega), Faraone (IV), Furgiuele (Lega), Gadda (IV), Ghio (PD), Marchetti (Lega), Morassut (PD), Pastorella (AZ), Pretto (Lega), Tosi (FI).

Si attende l'esame della norma alla Camera, quindi al Senato per farla diventare legge.

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