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Ha da poco fissato la sua base operativa in Europa e ora la EBR, acronimo di Erik Buell Racing, è pronta a sbarcare anche da noi con le suo moto super sportive. La società indiana Hero Motor Corp ha ottenuto il controllo del marchio americano e ne ha finanziato il rilancio industriale. La EBR 1190RX, la più performante, è la declinazione di serie della 1190RS, modello in serie limitata che il vulcanico ingegnere di Pittsburgh ha allestito ad uso dei fan nonché come base per la sua partecipazione alle competizioni per derivate di serie negli USA. Se la linea appare grossomodo immutata - e per certi versi ricorda nel cupolino l'indimenticata 1125R che ha chiuso assieme alla sorella CR l'erea H-D - la sostanza è infatti leggermente più prosaica: forcella, pedane, scarico e codino (biposto invece che monoposto) appaiono leggermente più poveri.
Le prestazioni del bicilindrico realizzato in collaborazione con la Rotax sono da riferimento visto che il propulsore è rimasto sostanzialmente immutato rispetto a quello della RS da competizione. Si parla di 185 cv e 138 Nm di coppia per il propulsore, che spinge una moto dotata di telaio e forcellone in alluminio dal peso a semi-secco (tutti i liquidi, serbatoio vuoto) di 190 kg.
Il comparto sospensioni è messo a disposizione da Showa, che fornisce la forcella rovesciata BPF con steli da 43 mm e il monoammortizzatore regolabile al posteriore. I cerchi da 17" calzano pneumatici Pirelli Diablo Rosso corsa nelle misure classiche 120/70 e 190/55, mentre siamo indecisi fra considerare non convenzionale (per gli standard della categoria) o abituale (per Buell) la dotazione in termini di freni, che conta su un singolo disco perimetrale da 386mm con pinza ad otto pistoncini all'avantreno e un'unità da 220mm al retrotreno.