MotoForPeace, in partenza per il Nepal

Onlus costituita da appartenenti al Corpo della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e altre Polizie europee partirà il 31 agosto da Roma alla volta del Nepal
27 agosto 2014

Questo progetto nasce dall’incontro di due Associazioni senza fini di lucro, che nonostante le modalità operative diverse, cercano di raggiungere gli stessi obiettivi: aiutare le popolazioni più povere del pianeta e fare conoscere al mondo realtà diverse in modo da creare contatti e sinergie per sviluppare le condizioni sanitari, sociali ed economiche delle minoranze del nostro pianeta.

MotoForPeace (www.motoforpeace.it) è una Onlus costituita da appartenenti al Corpo della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e altre Polizie europee, nata nel 2001 con l’obiettivo di partecipare alla realizzazione di progetti di sviluppo locali, attraverso la sensibilizzazione della società civile e la raccolta di fondi necessari all’attuazione di questi programmi, cercando di diffondere la conoscenza delle diverse culture delle popolazioni del mondo e dei loro bisogni attraverso spedizioni motociclistiche che hanno toccato diversi paesi in via di sviluppo o colpiti da guerre e devastazione in Europa, ASIA, Africa e America Latina. Impegnati insieme a MotoForPeace ci sarà anche ASIA Onlus (www.asia-onlus.org) che lavora nel continente asiatico e in particolare nelle regioni dell’Himalaya. Opera per la promozione dell’Educazione primaria e secondaria, l’accesso all’Acqua, la Formazione professionale e non formale, la Sanità pubblica e la Medicina Tradizionale, la Salvaguardia delle Culture a rischio di estinzione, la tutela dei diritti delle popolazioni nomadi e delle loro tradizioni.

L’iniziativa

L’Associazione MotoForPeace vuole promuovere nel 2014 un raid motociclistico attraverso l’Asia e diretto in Nepal, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di povertà di queste regioni e per donare delle attrezzature utili a migliorare il servizio sanitario di base nelle zone rurali del Nepal. ASIA si è proposta di collaborare con l’iniziativa di MotoForPeace mettendo a disposizione i propri contatti e la propria conoscenza del territorio. In particolare ASIA si adopererà per identificare i beneficiari di questa iniziativa e facilitare la logistica dell’evento in Nepal. Nel Distretto di  Kavre, dove ASIA è particolarmente impegnata, esistono 411 pre-schools (asili), 648 scuole elementari, 244 scuole medie-inferiori e 140 superiori, con un numero complessivo di circa 140.000 studenti.Dal punto di vista sanitario, accanto ad un Ospedale distrettuale esistono 5 Centri di Salute di Base, 9 Cliniche rurali e 80 Ambulatori rurali. Come personale sanitario del Distretto, si registrano 5 dottori, 30 Assistenti sanitari e tecnici, 31 infermieri, 272 medici di villaggio e operatori sanitari di base. La condizione delle strade e delle comunicazioni in generale è piuttosto critica in Nepal.  Gli interventi di pronto soccorso non possono essere sempre effettuati con autoambulanze e comunque i villaggi di montagna o le abitazioni remote non possono essere raggiunte con mezzi ordinari.
 

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In questi contesti himalayani, la motocicletta rappresenta un mezzo di grande importanza per la sua adattabilità alle condizioni stradali locali e per la sua capacità di muoversi anche fuori-strada


In questi contesti himalayani, la motocicletta rappresenta un mezzo di grande importanza per la sua adattabilità alle condizioni stradali locali e per la sua capacità di muoversi anche fuori-strada. In un certo senso, essa succede al cavallo nei tempi moderni, ma ne incarna le virtù e i vantaggi.

Nei progetti di ASIA le moto sono uno strumento indispensabile per lo staff nepalese per potersi muovere nelle aree di progetto, raggiungere tutti i beneficiari e organizzare incontri di prevenzione igienico-sanitaria oppure monitorare i lavori di scavo di pozzi o spallazione delle tubature idriche. Una categoria per la quale la moto rappresenta uno strumento di vitale importanza è quella dei medici di base che prestano in genere servizio nei villaggi rurali abitati dalle persone più povere. Essi devono muoversi per lunghe distanze per rispondere a chiamate di persone gravemente ferite o per parti urgenti e spesso non hanno a disposizione mezzi adatti a muoversi in questi contesti. La possibilità di avere una moto permetterebbe loro di rispondere alle chiamate di pronto soccorso in tempi utili, potendo veramente salvare delle vite umane.