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Albert Arenas ha vinto il primo round al RedBull Ring in Moto3, mettendo nel sacco i venticinque punti del Gran Premio d’Austria. Una gara praticamente perfetta, la sua, che lo conferma come più credibile candidato al titolo mondiale in questo 2020. “Sono veramente molto contento per me e per KTM – ha detto – Questa vittoria ci porta a più ventisette, ma al di là della classifica è stato fondamentale dimostrare di saper vincere in questo modo e in una gara così combattuta”. Combattuta e pure dibattuta.
Perché alle gare di Moto3 che ne comprendevano due, quella dell’ultimo giro e quella fatta da tutti gli altri, adesso si è aggiunta la terza componente: la gara a gara finita. Il podio della Moto3 in questo Gran Premio d’Austria è stato infatti determinato dalle decisioni della commissione, che ha punito quei piloti che, come vietato dal regolamento, sono passati oltre il cordolo, sul famigerato verde. Le regole ci sono e bisogna rispettarle. Ne sa qualcosa anche l’italiano Celestino Vietti, giunto quinto, poi tornato a podio e poi, di nuovo, penalizzato. “Penso di aver fatto una gran gara, ma mi è mancato qualcosa e sono finito fuori dalle posizioni che contano – ha detto Vietti – Amo questo pista e mi dispiace, al di là delle decisioni della commissione, sono dispiaciuto per non essere riuscito a fare meglio”.
Alla fine, a fianco ad Albert Arenas, sul podio sono saliti Masia e McPhee, entrambi protagonisti di una corsa fatte di carenate, sorpassi, controsorpassi e manovre a vita persa. Dietro ai primi tre, salvo ulteriori aggiornamenti, hanno piazzato le ruote Ogura, Binder, Vietti, Arbolino, Oncu e Fernandez. Solo decimo il portacolori del Team Sic58, Tatsuki Suzuki, che perde posizioni nella classifica generale e rimane distanziato di ben 45 punti da Albert Arenas, scavalcato sia dal connazionale Ogura che da McPhee.