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Fa effetto arrivare al Mugello e vedere tutto vuoto, nessun tifoso dentro e fuori dal circuito. Fa un effetto strano per noi comuni mortali, figurarsi per Valentino Rossi, abituato a vedere migliaia e migliaia di appassionati di giallo vestiti. A tutti manca il pubblico, anche agli altri piloti, ma sicuramente per Valentino è un bel po’ differente.
“Questa è una pista speciale per tutti i piloti italiani, si corre qui da 30 anni, è un posto speciale, un circuito meraviglioso, in mezzo alle colline. Naturalmente è un peccato che non ci sia il pubblico, ma è meglio così che non correre proprio come era successo nel 2020”.
Si sente tanto la pressione del GP al Mugello?
“Già da lunedì cominci a sentire la pressione, a volte fin troppo. Ma è una sensazione piacevole, quest’anno, se non altro, sarà più semplice muoversi dentro al paddock”.
E’ giusto pensare che continuerai a correre per poter salutare il pubblico?
“No, non è un motivo per continuare, non puoi andare avanti solo per quello”.
Ma ci pensi che potrebbe essere l’ultimo GP al Mugello?
“Potrebbe anche essere l’ultimo, ma non ci pensi. Piuttosto, pensi che un’altra gara al Mugello, pensi che è speciale essere di nuovo qui dopo non so quanti anni, credo 27… La prima volta che ho corso qui era con la Sport Production 125, io corro sempre con la stessa pressione”.
Adesso arriva un momento cruciale per il tuo futuro?
“Sicuramente un periodo molto importante, con 4 GP in 5 settimane, su piste importanti come Mugello, Barcellona, Assen, prima di una pausa di più di un mese. Ma non sono solo io a decidere, c’è anche la Yamaha, il team, molto dipende dalle prestazioni. A Le Mans, sull’asciutto, abbiamo fatto dei passi in avanti, speriamo di confermarli anche qui”.
Il team VR46 è invece definito?
“Stiamo parlando con Yamaha e Ducati: ci saranno novità fra dieci giorni” (Secondo qualcuno, verrà siglato l’accordo con Ducati qui al Mugello. E’ l’ipotesi più probabile, ma è tutto da verificare, NDA).
Si batterà il primato di velocità?
“Credo che la Ducati lo possa battere, perché il rettilineo è più lungo che in Qatar”.
C’è un problema di sicurezza?
“Sicuramente, la staccata della San Donato è una delle più impressionanti dell’intero campionato, ogni volta che arrivi in quel punto è davvero tosta. E’ importante lavorare sempre sulla sicurezza, le moto vanno molto veloci, in alcuni circuiti vanno fatte delle modifiche”.
La Yamaha può contrastare la Ducati in partenza?
“La Ducati è sempre un passo avanti con certi sistemi, ci lavorano da più tempo, ma anche la Yamaha ha lavorato bene”.