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"Sono molto curioso di correre a Portimao perché la MotoGP non ci ha mai corso ed è un circuito incredibile, una montagna russa. Penso sia al livello di Phillip Island, ci sono diversi punti difficili e sarà una bella sfida essere forti lì!". Questa la dichiarazione rilasciata da Valentino Rossi a motogp.com riguardo la oramai certa tappa portoghese della MotoGP a Portimao che va a chiudere il 22 novembre un calendario di quattordici gare su nove circuiti diversi (una in più le classi Moto2 e Moto3 che hanno corso in Qatar). Il Dottore ha già vinto in Portogallo ma all'Estoril, dal 2001 al 2004 e successivamente nel 2007 con Stoner e Pedrosa a completare il podio. Quarto Hayden, quinto Melandri: altri tempi e altre moto.
Lo splendido Autódromo Internacional do Algarve si trova a un tiro di schioppo dalla città portuale Portimao ed è stato inaugurato il 2 novembre 2008. Il disegno del circuito è composto da 16 curve (nove a destra e sette a sinistra), che si susseguono senza lasciare il tempo di tirare il fiato per culminare in un rettilineo d'arrivo di 969 metri dove le MotoGP potranno distendere la loro potenza in attesa di una staccata in discesa che porta alla prima curva.
A partire da Michael van der Mark, pilota del Pata Yamaha WorldSBK Official Team, che ha definito l'Algarve come “una delle piste più impegnative di sempre”, il consenso sulla spettacolarità e difficoltà del tracciato è unanime: qualche giorno fa vi si è corsa l'ultima tappa del mondiale SBK dominata da Rea e dalla sua Kawasaki ZX-10R. Il cinque volte campione del mondo ha affidato al profilo Twitter di WorldSBK.com il suo commento: "non vedo l'ora di vedere le MotoGP a Portimao! È uno dei miei circuiti preferiti, è quasi una pista di motocross! Divertitevi e buona fortuna a tutti!".
Hey @MotoGP, the record-breaker of Portimao @Jonathanrea has a message for you👇🏻#PortugueseGP pic.twitter.com/uTzLQDnsTp
— WorldSBK (@WorldSBK) August 10, 2020
È la prima volta che la massima categoria corre a Portimao che dal 2017 è il circuito "riserva" della MotoGP e le attese per una gara spettacolare sono altissime, anche in considerazione della morfologia del tracciato: non mancano rampini, curve a medio raggio, cambi di direzione e variazioni altimetriche, difficile dire quale potrebbe essere la moto favorita in base alle caratteristiche emerse nelle prime tre gare e non bisogna dimenticare che non sappiamo se la stessa Michelin ha già pronta una copertura adatta all'impegnativo tracciato portoghese.
Lo stesso Oliveira, unico pilota portoghese in MotoGP e, alfiere del team Tech3 - KTM, lo definisce a MotoGp.com un circuito "tra i più difficili al mondo, con molte curve cieche e blind spots che rendono complicato capire quale sia la migliore traiettoria. Credo che sarà molto interessante vedere come le MotoGP si adatteranno a questa pista". Ovviamente è un momento molto speciale per Oliveira che si troverà a gareggiare per la prima volta nella massima categoria proprio nel circuito di casa dove "non credo che avremo problemi ad adattarci, per me è sempre un piacere correre lì".
Il Gran Premio del Portogallo chiuderà questa stagione decisamente segnata dalla pandemia di Covid-19 e per la prima volta dopo molti anni non sarà Valencia il teatro dove si regoleranno in conti nell'ultima gara stagionale. Se le premesse sono quelle che stiamo vedendo in questi ultimi Gran Premi, l'incertezza sul titolo potrebbe portare a Portimao il round decisivo per l'assegnazione del titolo.