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E’ stato un Lucio Cecchinello a 360 gradi quello che ha partecipato ieri al live di Moto.it con Giovanni Zamagni. Non solo Honda LCR, il suo team, ma uno sguardo da addetto ai lavori e da ex pilota sul Mondiale 2020. Una stagione cominciata con i condizionamenti dovuti alla pandemia da Covid19 e proseguita con tre appuntamenti che hanno visto ben quattro piloti infortunarsi seriamente. Non solo sfortuna, come ha spiegato Cecchinello, ma anche un dato oggettivo: “Un calendario così corto e così fitto - ha detto - mette inevitabilmente pressione ai piloti, che chiaramente vogliono dare il massimo e finiscono per osare troppo”. Ma non è tutto: Dorna negli ultimi anni ha lavorato affinchè si raggiungesse un livellamento tra le forze in pista e questo si è tradotto anche nelle libere di ieri con una quindicina di piloti in un solo secondo di distacchi.
“E’ chiaro che quando una manciata di decimi può fare la differenza il pilota non si preserva - ha spiegato analizzando il dato oggettivo e senza alcun giudizio nel merito - Se a questo aggiungiamo che la situazione ha fatto slittare molti rinnovi di contratto e molte decisioni di mercato, certi accadimenti di pista diventano ancora più spiegabili”. Piloti portati a dare tutto e subito, quindi, e condizionati dal dover dimostrare di meritare una sella anche per gli anni che verranno. Tra questi anche Cal Crutchlow, del team di Cecchinello, il primo a finire sotto i ferri in questa stagione: “Cal - ha spiegato il manager - Ha molto dolore dopo l’intervento allo scafoide. Sta facendo qualcosa di grande e dobbiamo solo ringraziarlo”. Un rapporto, quello con l’eclettico pilota inglese, destinato a finire, visto che Honda ha scelto di non rinnovare il contratto, preferendogli Alex Marquez.
“Di questa operazione - ha spiegato Cecchinello - si è parlato molto. Ma la verità è che era più che concreta già dallo scorso anno. Poi avevamo già dei contratti chiusi legati ai nostri piloti con alcuni sponsor e in accordo con Honda l’arrivo di Alex è stato fatto slittare all’anno prossimo”. E’ Honda che decide, con il manager LCR che lo ammette senza problemi: “Gran parte del nostro budget è coperto da Honda, sono loro (i dirigenti di Honda, ndr) che hanno rapporto diretto con i piloti e che si occupano della parte contrattuale”. Normali dinamiche da team satellite, con Lucio Cecchinello che, punzecchiato sulla questione, aggiunge: “E’ difficile che un team privato vada a giocarsi un Mondiale senza un benestare di quello principale. Chi ci ha provato in passato non ha poi avuto buona vita. Quanto a Yamaha, quindi, penso che alla fine Vinales avrà più possibilità di Quartararo”.
Ultima questione, ma non certo ultima per importanza, quella relativa all’asfalto di Brno: “Sono dodici anni che il manto non viene rifatto - ha concluso Cecchinello - molti piloti e anche quelli del team LCR hanno fatto presente questa problematica in commissione sicurezza. C’è poco grip e non è facile per nessuno restare sulle ruote”.