MotoGP. Marc Márquez, la quarantena e le incognite sul futuro della stagione

MotoGP. Marc Márquez, la quarantena e le incognite sul futuro della stagione
Mentre il peso della vita gomito a gomito con il fratello Alex (che compie oggi 24 anni) comincia a farsi sentire, l'otto volte campione del mondo si racconta - ancora una volta - in una serie di interviste. Social e non
23 aprile 2020

Che siano poche gare concentrate in una manciata di mesi, o di più, spalmate fino all’inverno, importa poco. Quello che conta, per Marc Marquez, è ricominciare a correre. Altrimenti, scherza, rischia di rompere la PlayStation al fratello Alex che lo batte puntualmente.

Della quarantena non ne può più, pur specificando di essere consapevole che è necessaria. Intanto, per questa sera, si prepara a festeggiare tra le mura domestiche e senza invitati proprio il compleanno di Alex, con cui condivide la casa, e quindi questi giorni di restrizione forzata. Tanto da diventarne anche il barbiere, visto che appena pochi giorni fa i due hanno postato un video in cui Marc, armato di rasoio, tagliava i capelli al fratello più "piccolo".

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In quanto al resto, i due giocano con i cani e a calcio in giardino, o alla play, appunto, oltre a darsi da fare per aiutare le strutture sanitarie della loro città (hanno donato materiale all’ospedale locale e partecipato a varie raccolte fondi). Ma Marc è un animale da gara, come ha recentemente dichiarato Alberto Puig, e come lui stesso conferma: “Mi alleno molto perché voglio essere pronto. La mattina mi sveglio e mi dedico subito all’esercizio fisico, concentrandomi sul contenimento del peso, visto che il rischio di ingrassare è concreto, e sul ritrovare la piena efficienza della spalla”.

Una spalla che ha rischiato di compromettere l’intera stagione e le prestazioni della Honda se non fosse riuscito a spiegarsi con i suoi tecnici. “Appena ho provato la moto ho capito che qualcosa non andava, ma ho pensato che dipendesse dalla mia forma fisica. Durante i test ho più volte riscontrato alcuni problemi, soprattutto in curva - ha raccontato l’otto volte campione del mondo - Mi rendevo conto, però, che mi ascoltavano dando per scontato che i problemi non fossero realmente dovuti a questioni tecniche, ma al fatto che la mia spalla non era pienamente ristabilita. Forse all’inizio era stato realmente così. Ma io sapevo, per aver fatto motocross prima dei test, che la spalla tutto sommato stava bene, e ho insistito nel chiedere migliorie alla HRC.

Abbiamo trovato la quadra adottando soluzioni della moto del 2019 all’ultimo giorno di test, con accorgimenti che mi hanno soddisfatto, e sono convinto, nonostante la mezza partenza falsa, che in Qatar avremmo potuto dire la nostra. Ma purtroppo è arrivata questa pandemia”.

Tanta, quindi, la voglia di ritrovare il paddock e la griglia di partenza, per un pilota che ha scelto di legarsi per altri quattro anni alla Honda proprio per avere garanzia di poter vincere ancora. E che, ora, non può provare a vincere perché la giostra è ferma. “Non so quando ricominceremo - ha detto - Per quanto mi riguarda penso solo a tenermi in forma, perché in questa fase è inutile anche lavorare ad una strategia su quello che sarà il mio mondiale. E’ chiaro che se ci saranno poche gare, tutte concentrate in un lasso di tempo stretto, sarà fondamentale non fare errori e cercare di andare sempre a podio, evitando che uno zero o una caduta possano compromettere l’intero campionato. Se invece ci saranno più gare, magari fino all’inverno, forse si potrà rischiare qualcosa di più, ma poi avremmo l’incognita di meteo e temperature”.

Impossibile, quindi, pianificare strategie, con Marc Márquez, che poi torna a parlare del rapporto con il fratello Alex: “Siamo molto legati ed è emozionante averlo nella stessa squadra - ha concluso - ma indossata la tuta siamo due avversari. Questo l’abbiamo chiarito da subito”. Ora rischiano, però, di sopportarsi poco anche nella vita, scherza Marc, per via del continuo contatto quotidiano dovuto alla quarantena. Anche perché, come ha raccontato nella sua intervista a motogp.com, è tanta la tentazione di far esplodere il controller della PlayStation, ormai ultimo baluardo contro la noia da
quarantena: Alex lo batte puntualmente, e Marc non è uno abituato a perdere. “Al di là delle battute, è dura stare così a lungo a casa, ma capisco che sia necessario - ha raccontato -. Immagino che per molti sia anche più difficile di quanto lo sia per me, e quindi cerco di non lamentarmi. Ma la noia è veramente tanta, soprattutto adesso che, per proteggermi dalle cattive notizie, ho scelto di limitare al massimo la visione di programmi TV e di ignorare approfondimenti e speciali relativi al Covid-19. Informarsi è un conto, focalizzarsi sul panico e sull’angoscia un altro”.

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