MotoGP: Paolo Bonora: “Per il 2023, più potenza e migliore aerodinamica”

MotoGP: Paolo Bonora: “Per il 2023, più potenza e migliore aerodinamica”
L’ingegnere Bonora, responsabile in pista del progetto MotoGP Aprilia, spiega come si è evoluta la RS-GP dal 2015, anno del debutto, a oggi. Nel 2022 è arrivata la prima vittoria: nella prossima stagione, sarà ancora competitiva? Le aspettative sono molto alte
18 gennaio 2023

L’appuntamento telefonico con l’ingegnere Paolo Bonora, responsabile in pista del progetto MotoGP Aprilia, è per le 19.15 di martedì 17 gennaio. Paolo è puntualissimo, ma premette: “Alle 19.35 devo scappare, accendiamo la seconda delle quattro moto 2023 che stiamo assemblando in questi giorni. Ieri abbiamo finito la prima delle due moto di Vinales, oggi tocca alla prima di Espargaro” dice emozionato.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Che meraviglia: dopo un sacco di anni, l’entusiasmo di chi lavora dentro al reparto corse di Noale è sempre lo stesso, rinnovato da una stagione 2022 oltre ogni aspettativa e con la consapevolezza di poter crescere ancora. Gli argomenti dell’intervista, inevitabilmente, si riducono, ma anche con poco tempo a disposizione è sempre molto piacevole ascoltare l’ingegnere Bonora, uno che sa parlare molto chiaramente e con pochissimi segreti.

“Dire che siamo sotto pressione è poco… E’ il momento più impegnativo dell’anno: entro questa settimana verrano spedite le casse per il primo test a Sepang. C’è grande fermento, stiamo realizzando le prime moto per i nostri piloti ufficiali e per il nostro tester. Quando le casse vengono chiuse, c’è sempre una grande eccitazione” sottolinea Paolo.

Il 2023 è un anno per certi versi storico per Aprilia: ha perso le “concessioni” del regolamento per chi non ottiene risultati; per la prima volta, saranno quattro le RS-GP in pista.

“Finalmente abbiamo raggiunto l’obiettivo di perdere le concessioni: essere alla pari dei nostri rivali, per noi è un motivo di orgoglio! Non abbiamo più la possibilità di fare i test liberi, come avveniva con le concessioni, ma abbiamo dovuto nominare tre circuiti per le prove e adesso abbiamo lo stesso numero di motori degli altri (7 congelati, invece di 9 liberi, NDA). L’affidabilità è un punto fermo del progetto, ma bisogna cercare anche le prestazioni, che servono sopratutto in gara: avere la possibilità di superare in rettilineo ti dà più sicurezza, rischi meno”.

 

L'evoluzione della RS-GP

Ripercorrendo l’evoluzione della moto dal 2015, anno di ritorno al mondiale, fino al 2022 si tocca con mano il grande lavoro svolto in queste stagioni nel reparto corse di Noale (trovate tutte le RS-GP anno per anno nella gallery sopra .n.d.r.).

“Arrivavamo da un’esperienza veramente positiva in SBK: siamo entrati in MotoGP con un motore derivato dalla SBK, il basamento era esattamente identico a quello della moto stradale, con i pistoni portati da 78 a 81 mm. Abbiamo sostituito le valvole a molla con quelle pneumatiche e da metà campionato siamo passati da un cambio di tipo “tradizionale” a uno “seamless”, molto più moderno: questo ci ha permesso di fare un bel salto in avanti nella guida. La centralina era Marelli, ma il software era nostro”.

 

La moto viene ovviamente evoluta continuamente: nel 2020, ecco un cambiamento importantissimo.

“Arriva il nuovo motore, non più a V inferiore a 90° (Bonora non svela i gradi, ma scherzando dice: “Superiore a 70° e inferiore a 80°… NDA) a uno a V di 90°, che ci ha permesso di posizionarlo in maniera differente nel telaio, con benefici per l’ergonomia del pilota. Il V a 90° ci ha anche consentito di stringere la RS-GP, perché è sparito il contr’albero per le vibrazioni: la moto è diventata più stretta, con una migliore efficacia aerodinamica. Quell’anno è stato fatto un passo in avanti sulle appendici, grazie anche a tecnici arrivati dalla F.1, portati da Massimo Rivola.

Questa base ci ha consentito di sviluppare la moto 2021: abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti cambiando radicalmente la testa. Questo ha cambiato l’erogazione del motore e la curva di coppia. E’ diventata ancora più estrema dal punto di vista aerodinamico, il carico delle appendici è ulteriormente aumentato: questo ci ha dato più stabilità, ma ha peggiorato un po’ la RS-GP nei cambi di direzione. Nel 2021 è arrivato il primo podio: quello è stato il punto di svolta per la realizzazione della versione 2022”.

L’ingegnere Bonora trasmette entusiasmo mentre descrive l’Aprilia MotoGP.

“Abbiamo ridotto l’ala anteriore per migliorare i cambi di direzione, pur avendo lo stesso carico del 2021. La 2022 è diventata ancora più potente e abbiamo vinto in Argentina: in quel momento, la nostra moto non era migliore delle altre, ma noi eravamo più a posto. Quel successo è stato un punto fondamentale della storia di Aprilia, al quale sono seguiti altri podi: nessuno si aspettava risultati del genere. Anche i piloti hanno dimostrato di essere a un ottimo livello: non possiamo che essere contenti della stagione 2022”.

Ma, naturalmente, si guarda avanti, al 2023.

“Abbiamo lavorato tanto seguendo il commento dei nostri piloti, con l’obiettivo di far frenare ancora più forte la RS-GP; abbiamo modificato l’aerodinamica per rendere la vita più facile in piste complicate dal punto di vista termico, perché nel 2022 Espargaro e Vinales hanno sofferto quando faceva molto caldo; abbiamo sviluppato ancora di più le simulazioni, per arrivare più pronti a ogni gara. Come sempre, non ci si ferma mai sul motore: siamo saliti di giri e di potenza. La 2023 non sarà uno stravolgimento, ma una evoluzione, con alcuni dettagli veramente interessanti”.

Ci sarebbero ancora un sacco di domande da fare all’ingegnere Paolo Bonora, ma non c’è più tempo.

“La RS-GP 2023 mi aspetta”, quasi si scusa Bonora. Ci mancherebbe altro!

Trovate l’intervista completa a Paolo Bonora su ZamTube.

Argomenti