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Una moto nata originariamente per le gare di Short Track e che recentemente ha ottenuto anche l’omologazione Euro 3 che le consente, prima in Europa nella categoria, di circolare regolarmente sulla strada.
La passione per le moto e in particolare per lo Short Track è vecchia in Paolo Chiaia si concretizza nel 2007, quando insieme al meccanico Massimo Rizzo, al pilota Marco Belli e poi a Graziano Rossi (il padre di Valentino), da il via al progetto di costruzione di una moto leggera, da guidare di traverso, adatta a correre sia su sterrato che su asfalto: nasce così la Zaeta.
Il primo modello vede la luce nel 2009, ha un telaio essenziale e un motore Yamaha e, saranno gli animatori del progetto, proprio in occasione del Motor Bike Expo 2010, a dare spettacolo con una serie di pirotecniche evoluzioni e a far scoprire al grande pubblico la versatilità della moto. L’anno successivo entra in produzione il primo modello stradale, il propulsore giapponese viene sostituito da un TM, questo perché la moto “parli” più possibile italiano.
L’ultima Zaeta, la dt 530, è frutto anche della collaborazione con In-Motion, che ha portato la sua esperienza maturata in anni di Moto GP. Questa nuova realizzazione si caratterizza per un telaio in alluminio ricavato dal pieno, nuovo serbatoio e un codone che la fa diventare ancora più leggera.
Una moto tutta italiana, realizzata in Italia e molto “vintage” ma con tecnologia all’avanguardia
La versione stradale, strettamente derivata da quella da gara, ne mantiene tutte le caratteristiche: bassa, leggerissima e aggressiva. «Una moto tutta italiana, realizzata in Italia e molto “vintage” ma con tecnologia all’avanguardia - come la definisce Chiaia, che aggiunge - del resto non poteva essere diversa, visto che io stesso sono molto vintage ma sempre proiettato verso il nuovo e il futuro».