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Possono le due ruote aiutare le famiglie con bambini la cui condizione rientra nella definizione di autismo?
Intorno a questa ipotesi, che punta sul piacere di andare in moto come stimolo positivo a livello sanitario, confortata da riscontri confermati da specialisti nel campo della neurochirurgia, della neuropsichiatria infantile e di psicologia e psicoterapia, si articola l'attività di “LaMototerapia”, associazione no profit sociosanitaria, con sede in Santa Maria a Vico (CE), che dal 2019 svolge attività di ricerca e di inclusione sociale.
L’idea del dottor Luca Nuzzo, terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, si è rapidamente evoluta, diventando una realtà strutturata che in occasione dell'evento “Lynphis Ride per la mototerapia” svoltosi lo scorso settembre, ha richiamato centinaia di partecipanti (alla fine, oltre 800!) arrivati da quindici regioni italiane, che hanno dato vita ad una manifestazione itinerante a cavallo tra le province di Caserta, Avellino e Benevento.
Un lungo serpentone di moto, scooter, sidecar e trike, per sostenere una realtà che a titolo gratuito svolge un lavoro di assistenza e sostegno per bambini e ragazzi con Disturbo dello Spettro Autistico nel raggiungimento di capacità psicomotorie come la cognizione spazio-temporale, la tolleranza ai rumori, il campo relazionale e i tempi di attenzione e di risposta agli stimoli esterni, con miglioramento dell’inclusione sociale e dell’autonomia personale.
All'evento, cui ha partecipato anche Graziella Viviano che da anni si batte per la sicurezza stradale e che con forza è tornata a chiedere che sia approvata la legge che prevede un contributo per l'acquisto di sistemi di airbag per motociclisti, è stato molto importante per accendere i riflettori su una realtà operante nel campo sociale, capace di regalare con un semplice giro in moto momenti di felicità e serenità a bambini cui queste gioie, altrimenti normali, sono spesso negate.
Ma attenzione: la proposta del dottor Nuzzo non va considerata come un momento di svago momentaneo ed estemporaneo, ma come un vero intervento scientifico, un articolato progetto in capo ad un'associazione socio-sanitaria, che attraverso il contributo di specialisti in ambito medico, ad iniziare dal coordinamento svolto da un responsabile in neuropsicomotricità, punta al riconoscimento di questa medotologia come trattamento riabilitativo.
Per maggiori info: tel. 349 6192292 - [email protected] - www.lamototerapia.it