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A Pontedera il 2018 è un anno di grande fermento perché, oltre a celebrare i 50 anni di Vespa Primavera, il museo Piaggio si rifà il look, espandendosi ed arricchendo la propria collezione.
All'interno del Museo sono ora presenti cinque collezioni permanenti spalmate su quasi 5.000 m² e 340 m² di esposizioni temporanee così, dopo 18 anni di attività e 600mila visitatori, il Museo Piaggio, con oltre 250 preziosi pezzi esposti, diventa il più grande e completo museo italiano dedicato alle due ruote.
Non solo la storia del Gruppo Piaggio e dei suoi marchi, al proprio interno, il museo ripercorre la storia della mobilità e dello sviluppo industriale e sociale dell’Italia, perché la memoria storica di Piaggio attraversa l'intera storia dei trasporti: navi, treni, aeroplani, auto, scooter, motociclette sono nate dalla casa madre e dai suoi marchi.
L’aumento della superficie espositiva deriva dalla apertura di due spazi completamente nuovi che, come nella concezione originaria del Museo, sono nati dal recupero e dal restauro di antichi siti industriali. Gli spazi dove le Vespa e i veicoli Piaggio venivano fabbricati fino agli anni ’70, poi trasformati in magazzini e progressivamente abbandonati con l’ammodernamento e lo spostamento delle linee produttive.
Qui sono accolte le nuove collezioni, una dedicata ai marchi Piaggio e Ape e l’altra alla storia più propriamente motociclistica e sportiva dei marchi Aprilia, Gilera e Moto Guzzi, che insieme collezionano un notevole palmares per un totale di 104 Titoli Mondiali nelle varie specialità del motociclismo sportivo, dalle Supermoto al Motomondiale, dal Trial alla SBK.
Accanto allo spazio dedicato alle collezioni esposte permanentemente, il Museo Piaggio dedica 340 m² a esposizioni temporanee. Negli anni questi spazi hanno ospitato mostre, eventi e opere di artisti quali Dalì, Picasso e, tra gli italiani, Burri, Nomellini, Viani, Pellizza da Volpedo, Fattori, Modigliani, Carrà, Signorini, Soffici, Spreafico, Nespolo e altri protagonisti dell’arte moderna e contemporanea.
Inaugurato nel marzo del 2000, il Museo Piaggio occupa uno dei corpi di fabbrica più antichi del complesso di Pontedera e accoglie l’Archivio Storico Piaggio.
L’Archivio Storico Piaggio conserva la documentazione dalle origini dell’azienda fino ai giorni nostri in centinaia di migliaia documenti originali. Nel 2003 il Museo Piaggio e l'Archivio Storico sono stati premiati come Miglior Museo e miglior Archivio d'Impresa in Italia, nell'edizione del Premio Impresa e Cultura 2003.
Oltre alla Collezione Vespa, che racchiude al proprio interno i prototipi degli anni Quaranta che dettero il via alla storia di Vespa, a cominciare dal MP5, conosciuto come “Paperino”, primo esercizio di Piaggio sul tema scooter, prodotto in pochissimi esemplari tra il 1944 e 1946, e l’MP6, il vero prototipo di Vespa uscito dalla matita di Corradino d’Ascanio nell’autunno 1945.
Tra i veicoli di serie ci sono tutti i “classici”, a partire dalla prima serie della Vespa 98 cc dell’aprile 1946 per proseguire con la Vespa 125 del 1951 e tutti gli altri modelli iconici che hanno contribuito a far diventare la Vespa un’icona del Made in Italy.
Passando invece alle novità, la prima delle due nuove sale aperte al pubblico è destinata all’esposizione della collezione dedicata al marchio Piaggio, con i 50ini come Ciao e poi Bravo, e Boxer, la collezione Ape, con il primo modello, nato nell’immediato dopoguerra, il Calessino Presidenziale identico a quello donato al Presidente della Repubblica nel 2008, per celebrare i 60 anni della Costituzione repubblicana e tanti altri esemplari unici.
Il fulcro del rinnovamento è l’allargamento dell’esposizione delle moto appartenenti al Gruppo Piaggio, a cominciare dalla collezione Gilera che si arricchisce ora di 40 nuovi pezzi usciti da una minuziosa operazione di recupero e restauro.
La prima motocicletta costruita da Giuseppe Gilera, la VT 317 del 1909, apre un percorso cronologico, che porta dalla 350 Super Sport e dalla 500 VL Sei Giorni, ai modelli 500 VT Bitubo con doppio scarico a profilo romboidale a coda di pesce, e la 500 Otto Bulloni.
Esemplare unico in questa collezione è la Gilera Rondine (esposta anche in versione carenata), la moto che cambiò il destino sportivo della casa di Arcore frantumando, nel 1937, i primati sui 50 e 100 chilometri e sulle 50 e 100 miglia e sull’ora sfrecciando a quasi 250 km/h. Sempre del marchio ci sono la 500 Saturno Sport, lanciata nel 1940, alcune moto da competizione preparate da Giuseppe Gilera per lo “squadrone” corse, come la Saturno Sanremo, la Saturno Piuma. Presenti poi anche la Saturno Cross del 1952 con il motore versione corsa con cilindro in lega e la 175 Regolarità del 1956.
Particolarmente emozionante per gli appassionati sarà ammirare dal vivo la moto in sella alla quale, nel 2008, Marco Simoncelli ha conquistato per Gilera il 14° titolo Mondiale nella classe 250.
Sono esposti anche alcuni veicoli realizzati per l’Esercito Italiano e la Guardia di Finanza, come la Gilera Saturno 500 Militare e la 300 Bicilindrica Guardia di Finanza.
Presente poi anche una selezione di Moto Guzzi, tra cui si segnala un esemplare delle straordinaria Moto Guzzi V8 del 1957, un Falcone 500 del 1958 e il Galletto 175.
Ben rappresentata anche Aprilia con alcune moto da competizione. Spiccano, ovviamente, le moto campioni del mondo: la RS 125 che, nel 1997, vide Valentino Rossi per la prima volta Campione del Mondo, le RSV 250 con cui Loris Capirossi e Manuel Poggiali primeggiarono rispettivamente nel 1998 e nel 2003 e la RSV4 Factory che portò Max Biaggi alla vittoria nel mondiale SBK del 2010.
In esposizione anche una selezione di modelli storici che hanno fatto la storia internazionale della motocicletta: la Brough Superior SS 100, la Vincent Black Shadow 1000, bicilindrica con motore a V di 1000 cc, la Ariel Square Four MK1 del 1950, la Velocette Venon Clubman del 1960 e la Norton Manx 500, una delle moto da corsa più celebri e vincenti del XX secolo. Accanto a queste, sono presenti due esempi della produzione di serie dello storico marchio vicentino Laverda, acquisito da Piaggio, insieme ad Aprilia, nel 2004: la Laverda SF 750 (1973) e la Laverda 1200 Anniversario (1979).
Nelle sale del Museo Piaggio, gli appassionati delle due ruote potranno perdersi guardando i dettagli delle tantissime moto presenti, facendosi coinvolgere in un percorso che parla di storia, innovazione e tecnica. Anche chi non dovesse necessariamente avere la “fissa” delle moto, potrà apprezzare la visita, grazie alla vastità della collezione che comprende anche opere d’arte e altri mezzi di trasporto che hanno fatto la storia di Piaggio.