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A Cascina Costa, nei pressi dell’aeroporto della Malpensa oggi internazionale, il 19 gennaio del 1945 fu fondata la Meccanica Verghera Srl.
La famiglia Agusta, di lontane origini siciliane e protagonista dell’industria aeronautica, interdetta nell’immediato dopoguerra dalla fabbricazione degli aeroplani decise di trasferire la sua passione per la velocità e per la tecnologia alle motociclette.
La leggenda vuole che il primo modello prodotto, una 98, dovesse chiamarsi “Vespa”, ma il nome era già stato depositato e così passò alla storia semplicemente come MV98. La versione “lusso” fece scalpore alla fiera di Milano del 1947, e da allora ogni nuovo modello MV Agusta ha lasciato il segno nella storia del motociclismo.
Il Conte Domenico Agusta aveva grande fiuto nello scegliere sempre i migliori piloti e sapeva gratificarli, così molti di loro sono diventati vere leggende del motociclismo.
Franco Bertoni fu il primo pilota della MV, seguito da Arciso Artesiani, Carlo Ubbiali detto “il cinese volante”, Leslie Graham,l’ex pilota della Raf Cecil Sandford, Fortunato Libanori, John Surtees che fu il primo titolato con le MV e che avrebbe vinto anche in F1, Mike Hailwood detto “Mike the bike”, Gianfranco Bonera, Giacomo Agostini, Phil Read e Raimondo Toracca.
Nei trent’anni dell’era Agusta, la storia delle vittorie si intreccia con quella di altrettanto leggendari modelli MV Agusta di serie. Uno su tutti: la prima maximoto italiana, la 600 quattro cilindri degli anni Sessanta, la moto del jet set che fu acquistata anche dallo Scià di Persia, la moto che diede forma alla 750 Sport America accreditata di ben 220 all’ora di punta massima.
Naturalmente è quello tra la MV Agusta e Giacomo Agostini il binomio più celebre della storia del motociclismo: nella sua carriera, “Ago”con le MV ha vinto 13 titoli mondiali, 18 campionati italiani e 10 Tourist Trophy.
In sella alle moto italiane, prima di passare alla Yamaha, il bergamasco vinse ininterrottamente dal 1968 fino al 1973 nella classe 350, con i motori quattro tempi a tre e quattro cilindri, e in 500 dal 1966 fino al 1972 con la 500 a tre cilindri. Un vero mito italiano ed internazionale.
Il famoso e appassionato conte Domenico era scomparso nel 1971, lasciando la direzione al fratello Corrado. Dopo l’ultima vittoria di Agostini al Nürburgring il 29 agosto 1976, ultimo successo anche per la MV nei GP del mondiale classico, il destino dell’azienda sembrava segnato: lo stand MV al salone di Milano del 1977 restò a sorpresa desolatamente vuoto, la produzione si fermò dopo 260.000 pezzi prodotti tra moto, ciclomotori, scooter e motocarri.
Fino al 1991 il marchio venne dimenticato, fino a quando la famiglia Castiglioni decise di cambiarne le sorti. Fu nel 1992 che la Cagiva di Claudio Castiglioni acquisì il marchio e ne trasferì la produzione nei propri stabilimenti della Schiranna, sul lago di Varese dove si trova tuttora, coinvolgendo da subito il genio progettuale di Massimo Tamburini.
I festeggiamenti ufficiali del 75esimo anniversario di MV Agusta si terranno a Varese il 20 e 21 giugno 2020.
Sotto la guida visionaria di Claudio Castiglioni il marchio non ha mai smesso di rappresentare la migliore tradizione motociclistica italiana, acquisendo ulteriore fama e prestigio. Castiglioni rivoluzionò l’intero comparto industriale, investendo in ricerca e sviluppo e rinforzando la produzione. La F4, una quattro cilindri da 750 cc, fu la prima moto della nuova era, e anche la prima superbike. A tutt’oggi è considerata “la moto più bella di sempre”. Claudio credette anche nel concetto di “naked”, una novità nel mondo delle moto.
Claudio è scomparso prematuramente nel 2011, purtroppo, e il figlio Giovanni ha raccolto la sfida, sviluppando attivamente legami con eccellenze mondiali come Pirelli ed il campione di Formula1 Lewis Hamilton, creando sinergie ad allargare gli orizzonti dell’azienda.
Fu Giovanni a ispirare la “Brutale” e la F3, dotata del Tre cilindri in linea; sotto la sua guida sono stati sviluppati altri modelli di rilievo, come la Dragster e la Turismo Veloce, che segnò l’ingresso del marchio in un segmento fino ad allora inesplorato, oltre alle successive evoluzioni della F4 e della F3.
Infine, nel 2017 l’azienda è cresciuta ulteriormente con l’ingresso di nuovi capitali apportati dalla lussemburghese ComSar Invest. Nel 2019 la famiglia Sardarov ha acquisito il 100% del pacchetto azionario di MV Agusta. Timur Sardarov, attuale CEO dell’azienda, ne ha preso le redini.
Il nuovo corso di MV Agusta è caratterizzato da una forte attenzione alla stabilità, alla qualità, alle customer relation, all’assistenza e all’allargamento della gamma di prodotto e della rete vendita. Nuovi modelli, come le produzioni limitate delle serie “Oro” della Brutale 1000 RR e della Superveloce 800 sono stati accolti con entusiasmo. Nel 2019 la Superveloce 800 Serie Oro è valsa all’azienda il riconoscimento di “Eccellenza del Design Lombardo”.
Sardarov si è anche concentrato sulla stabilizzazione finanziaria e sulla riorganizzazione della struttura dirigenziale dell’azienda. La strategia è contenuta nel piano quinquennale recentemente presentato, che punta ad una crescita sia organica sia strutturale con l’obiettivo di portare i volumi annuali di vendita a 25.000 unità nei prossimi cinque anni, con oltre 20 nuovi modelli.
E’ previsto anche il lancio di una nuova gamma entry-level, così come il ritorno a cilindrate più piccole, come la 350 cc, per la conquista di nuovi mercati.
A tale scopo è stato recentemente siglato un importante accordo col colosso cinese Loncin per la produzione e la distribuzione di questi nuovi modelli di gamma media.
«Essere a capo di MV Agusta in questo momento storico – ha dichiarato Timur Sardarov, CEO di MV Agusta Motor - mi dà grande emozione e al tempo stesso rappresenta una sfida. Lo considero un privilegio e allo stesso tempo una grande responsabilità. Guardando alla storia dell’azienda, so di sedere sulle spalle di un gigante: ciò mi conforta e mi ispira nel continuare a far crescere l’azienda, a esplorare nuove frontiere e proporre inediti, incredibili modelli, lanciando al tempo stesso tecnologie innovative, alla conquista di mercati dove non siamo mai stati prima».