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Appassionato ("ho sette moto in garage"), intelligente, razionale, e per certi verso piuttosto lontano dallo stereotipo del russo: Timur Sardarov ci ha concesso un'intervista di grande spessore, rivelandoci senza pudori diverse anticipazioni interessantissime sul futuro di MV Agusta. Sul prodotto, sulle strategie, ma anche sulla visione per il brand. E su un impegno sportivo, da cui un marchio come MV Agusta non può prescindere... o forse sì, almeno per il momento e a queste condizioni.
l nuovo Amministratore Delegato di MV Agusta (di cui ha assunto il controllo poco meno di due anni fa) non si è nascosto, anche e soprattutto perché la storia recente di MV Agusta non è esattamente scevra di qualche punto poco chiaro né di qualche passo falso. Senza scansare le responsabilità ha chiarito diverse scelte e molte priorità, arrivando a "metterci la faccia" quando si è arrivati a parlare di uno dei punti più dolenti della storia attuale: la rete d'assistenza e la gestione dei ricambi.
Nel nostro video trovate tutta l'intervista, ma qui sotto ci sono le parti più interessanti, in cui ci ha parlato di una nuova piattaforma, delle sue idee per lo sport e soprattutto per come è stata riorganizzata (avete capito bene, è già stata riorganizzata) la rete vendita MV Agusta. Per tutto il resto, (ri)guardatevi la nostra diretta. Siamo sicuri che l'apprezzerete come noi.
"La Turismo Veloce è la mia moto preferita" ha esordito Sardarov in risposta a una domanda sulle potenziali evoluzioni del modello, per poi spiazzarci completamente con un annuncio bomba. La crossover di MV Agusta crescerà a brevissimo: il suo tre cilindri in linea lieviterà fino a 950 cc, e sarà - parola di AD - diverso da qualunque altra cosa si veda in questo momento nella categoria.
Il motore non andrà a sostituire l'800, ma sarà un propulsore tutto nuovo. L'800 nasce infatti "gonfiando" il 675 e portandolo alle sue dimensioni ideali, svincolate dai regolamenti agonistici, e non è ipotizzabile una crescita ulteriore di questa motorizzazione senza profonde modifiche. Crediamo comunque che il nuovo motore (ma siamo naturalmente nel campo delle ipotesi) manterà le caratteristiche più riuscite dell'800, a partire dall'albero controrotante per finire con tutta la suite elettronica.
Quello che invece è sicuro è il fatto che la motorizzazione non finirà solo "sotto" la Turismo veloce, ma si allargherà su tutta la gamma MV Agusta, che crescerà anche un po' nelle dimensioni fisiche - rispondendo così a chi chiede MV Agusta non solo... per fantini - e andrà a comporre una line-up che anche grazie all'accordo con Loncin - sarà costituita da piattaforme di 400, 5/600, 800, 950 e 1000 centimetri cubici.
Ci sarà, almeno è quasi sicuro. MV sta lavorando sul segmento Adventure di grossa cilindrata, e il marchio ha un fascino irrinunciabile. Per chi però si immagina una Cagiva, la risposta di Timur Sardarov è una doccia fredda: il marchio nato dai fratelli Castiglioni sarà utilizzato solo per prodotti destinati alla mobilità urbana. "Ma vedrete a breve qualcosa che vi sorprenderà".
È quasi impensabile immaginare un marchio MV Agusta non impegnato nelle competizioni, eppure al momento la Casa varesina partecipa solo alle classi intermedie: in Moto2 con il team Forward e nel Mondiale Supersport con il team MV Agusta Reparto Corse di Andrea Quadranti. Una scelta ragionata, perché - dice giustamente Sardarov - le risorse al momento vanno concentrate altrove, soprattutto se si parla di MotoGP.
"MV è una casa piccola, che al momento si deve concentrare sulla crescita e sul miglioramento della gamma, e anche sull'aumento dell'affidabilità e sul recupero dell'immagine. La MotoGP costa molto, e impegna tantissime risorse - economiche, appunto, ma anche tecnologiche e soprattutto in termini di attenzione. Sarebbe una grave negligenza da parte mia impegnare budget ma anche attenzione che al momento dobbiamo destinare agli obiettivi che ho appena citato."
"E poi trovo che il regolamento al momento sia molto sbilanciato verso le Case giapponesi, che possono impegnarci un budget praticamente illimitato. Sarebbe molto stupido per noi spendere un sacco di soldi, che come ho detto servono altrove, senza peraltro poter pensare di vincere, perché contro Honda o Yamaha è difficilissimo: non ci riesce Ducati che si impegna tantissimo e che al momento è nettamente più avanti di noi in termini di esperienza in quel campionato..."
"Bisogna sempre ricordarsi che MV Agusta è una casa che ha nel palmarès 37 titoli mondiali, e se entrassimo in MotoGP dovremmo per forza rendere conto di aspettative elevatissime. Sarebbe diverso se in futuro il regolamento cambiasse e andasse nella direzione della F1, con una limitazione del budget..."
Però in Moto2 partecipate...
"Si, anche se il progetto è nato prima del mio arrivo, e comunque trova giustificazione nello sviluppo e nell'esperienza che riusciamo a fare sulla ciclistica. Resteremo sicuramente fino al 2022, con una competitività che mi aspetto in crescita, poi vedremo. Non nego che per noi sarebbe molto più interessante se il regolamento aprisse a una soluzione di motore libero."
E in Superbike?
"Lì purtroppo la nostra F4 non è più competitiva da diversi anni, e non riusciremmo a convincere un team a correre con la nostra moto. Diverso il discorso in Supersport, dove il team è decisamente più competitivo, e mi aspetto grandi cose."
Quando citiamo la rete vendita, Sardarov si infiamma, quasi la prendesse sul personale. Ed è così, anche se non con l'arroganza del manager colto in fallo. È la reazione di chi crede in quello che fa, e che è determinato a rimediare ad errori del passato, disposto a metterci la faccia.
"Stiamo riprogettando completamente la rete vendita, anzi sfruttando la crisi che ha costretto a sospendere l'attività di molti rivenditori possiamo dire di averlo in buona parte già fatto. Il problema è che ho ereditato una rete distributiva praticamente distrutta, che ha sofferto tantissimo durante l'ultima crisi affrontata da MV Agusta durante gli anni 10. Una rete che peraltro era stata costruita in maniera caotica, senza una logica, che va pulita e razionalizzata. È necessario che MV abbia una rete vendita all'altezza del suo marchio, e vi assicuro che siamo già molto avanti."
"Tanto per dirne una, visto che ci sono ancora diverse zone scoperte, potete comprare una MV Agusta sul sito praticamente in qualunque parte del mondo e saremo noi a studiare un modo per consegnarvela, in attesa di completare la copertura della rete. Addirittura, da fine maggio potrete scegliere la data precisa in cui ricevere la moto. E nel frattempo completeremo il progetto di ampliamento e rinnovamento della rete."
"Per quanto riguarda la distribuzione dei ricambi, abbiamo investito grandi capitali e creato un sistema finalmente a punto, che gestisce 17.000 codici, aggiornando e sistemando anche il processo di distribuzione. Per cui, se da oggi un qualunque concessionario o rivenditore autorizzato MV Agusta, uno che espone il marchio MV nel suo negozio, vi dovesse negare il servizio o lamentare una mancanza dal sistema di gestione ricambi, vi chiedo di contattarmi direttamente, attraverso i miei canali social, e me ne farò carico personalmente. Non è accettabile che MV Agusta cada su cose del genere".