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Lavorando in una redazione tutta dedicata al mondo delle moto, pensi di averle viste tutte (o quasi). Mica vero. Certe volte basta una foto rubata nel paddock (in questo caso a Misano, bravo Max Morri) per scatenare congetture e ipotesi più o meno probabili sull'origine di una moto.
E' quanto successo al soprascritto e a Maurizio Gissi, quando abbiamo ricevuto in allegato questa MV Agusta Xtreme. Ragazzi, fermi tutti: ma che moto è la MV Agusta Xtreme? Non ne avevamo mai sentito parlare, neanche lontanamente. Eppure esiste, ed è arrivata sulle sue ruote dalla lontana Germania giù giù fino a Misano.
I dettagli sono curati, le scritte sul serbatoio pure. Dal punto di vista meccanico e ciclistico non è difficile riconoscere la Cagiva Raptor 1000. D'altra parte la Cagiva Raptor fu prodotta a partire dal 2000 proprio negli stabilimenti italiani della famiglia Castiglioni, proprietaria anche di MV Agusta. Ed era proprio una società facente capo ad MV incaricata della produzione dei telai delle Raptor. Però gli scarichi, il faro e la strumentazione differiscono in modo evidente dalla nuda varesina disegnata da Miguel Galluzzi. E sono sparite anche le pedane del passeggero con i discutibili artigli da dinosauro. Il mistero non è svelato.
La Xtreme fu un prototipo di MV Agusta mai entrato in produzione o la special di un appassionato dotato di tanta, tanta fantasia? A voi la parola.