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Australia: un’isola dove perdersi e trovare una propria dimensione, una colonia inglese, ma che d’inglese non ha nulla. Ho percorso 9.000 km in 3 settimane. Partito da Sydney, mi sono diretto a sud nello stato Victoria, verso Melbourne attraverso l’Alpine National Park, dove ho campeggiato immerso in un quadro dove il verde colora ogni angolo.
Proseguendo verso il sud estremo, approdo sulla costa per affacciarmi sull’oceano al cospetto dei Dodici Apostoli (in inglese The Twelve Apostles), una serie di faraglioni di pietra calcarea al largo della costa australiana del Port Campbell National Park, servita dalla Great Ocean Road, a sud dello stato di Victoria.
Vi posso assicurare che è uno spettacolo: sceso in spiaggia, dinanzi a me l’oceano e la sua immensità, dove le onde sfoggiano regali la loro grazia ritraendosi durante la bassa marea, imponendosi al calar del sole.
Raggiunta Adelaide, inizia lo stato dell’Australia Meridionale. Il panorama è cambiato drasticamente, le strade sono dritte, perennemente dritte, all’orizzonte non si vede altro che la lunga lingua d’asfalto che cambia da nera a rossa. Ai suoi lati il deserto, dove speri di intravedere qualche canguro correre. Purtroppo gli unici canguri che ho visto giacevano morti sull’asfalto. Durante la notte, con il fresco, approdano sulle strade australiane con l’intento di attraversare la carreggiata, ma vengonofalciati dai lunghi truck australiani.
I truck sono i nostri camion, ma con una lunghezza che può raggiungere i 53 metri: delle vere e proprie locomotive su gomma che vedi sfrecciare in senso opposto, e al loro passaggio l’aria si comprime e ti si abbatte sul lato contemporaneamente alle folate di vento in senso opposto, comuni in Australia. Se non stai attento, con alcuni veicoli rischi il rollover (ribaltamento).
Dopo km su km finalmente arrivo a Yulara, avamposto dell’Australia del Nord, dove poter ammirare dal vivo il massiccio di Uluṟu: suggestivo, imponente e mistico, sognato sin dai tempi in cui la vidi sui libri di geografia...Di tempo ne è passato…
Il viaggio prosegue per il territorio del nord per poi volgere attraverso lo stato del Queensland, direzione costa orientale, alla scoperta della barriera corallina. Tutto il territorio australiano è abbondantemente servito da aree dove potersi accampare gratuitamente, tutte attrezzate per accogliere i campeggiatori con i servizi essenziali. Potete facilmente scaricare dal vostro telefonino App che forniscono, anche in remoto, le relative informazioni, come composizione dell’area e la relativa distanza da un punto all’altro.
Le distanze in Australia sono enormi, ma fortunatamente le città distano una dall’altra un centinaio di chilometri o poco più. Ovviamente è consigliabile provvedere, ogni volta, al rifornimento del carburante. La velocità massima consentita è di 110 km orari; in alcuni tratti, ma rari, sono consentiti i 130 km orari. La media dei 100 km orari è congeniale sia per consumi che per l’usura delle gomme. Purtroppo il manto stradale è pessimo per i pneumatici, quindi suggerisco di rispettare quei limiti...
Il territorio australiano è decisamente noioso da girare in moto, le strade sono monotone e perennemente dritte per km e km: come ho già scritto, è sicuramente più divertente condividere il tragitto con amici o parenti su di un van/camper o un fuoristrada.
Noleggiare un mezzo, in questo Paese, è consigliato per ammirarne il territorio che merita di essere vissuto, assaporato in tutta la sua essenza. Potete tranquillamente farlo dall’Italia, ma vi suggerisco di recarvi presso le compagnie di noleggio direttamente in loco. Molte di queste, infatti, devono ricollocare i mezzi da città a città, quindi è possibile godere di prezzi decisamente vantaggiosi su veicoli che normalmente hanno un costo proibitivo. Sconsiglio le piccole utilitarie: se siete in quattro persone, o più, il van o il camper farà al vostro caso; per due persone, invece, un fuoristrada è perfetto per dormici la notte .
Le isole della barriera corallina sono affascinanti, facilmente raggiungibili con tour operator per ovvie comodità e costi. Come Fraser Island, la più grande isola di sabbia al mondo, con una lunghezza di 70 km.
In lungo e in largo ho percorso 9,000 km, e non sono bastati per visitarla tutta: l’Australia merita sicuramente più di un viaggio, sperimentando diverse tipologie di cammini che potete tranquillamente ritagliarvi su misura.