Nel 2024 autostrade più care del 2,3%. E a marzo potrebbero aumentare ancora!

Nel 2024 autostrade più care del 2,3%. E a marzo potrebbero aumentare ancora!
L'aumento, approvato dal Governo, segue quello dell'inflazione prevista dalla Nadef per il 2024, cioè del 2,3%. Protestano le associazioni dei consumatori: "sono ingiustificati". E a marzo potrebbero crescere ancora
2 gennaio 2024

Il Consiglio dei Ministri ha approvato l'aumento delle tariffe autostradali adeguato a quello dell'inflazione prevista dalla Nadef per il 2024 al 2,3 percento. Questo avverrà però solo fino a fine marzo quando le società concessionarie avranno reso pubblici i piani economico-finanziari (PEF) che al momento non sono ancora stati prodotti. Dopodiché il rischio è che ci siano ulteriori aumenti anche superiori al tasso di inflazione stimato dalla Nadef in quanto il rincaro previsto dal Milleproroghe è una misura di salvaguarda dei concessionari per dare loro più tempo proprio di presentare le proposte di aggiornamento economico-finanziarie.

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I consumatori protestano

Nel frattempo le organizzazioni dei consumatori protestano. Secondo Assoutenti gli aumenti "sono ingiustificati e favoriscono solo gli utili dei gestori privati autostradali" e chiede al Parlamento di "votare contro" la norma dei Milleproroghe. Per il Codacons "invece di aumentarli i pedaggi dovrebbero essere diminuiti come forma di indennizzo a fronte dei gravi disservizi registrati sulle autostrade nel 2023" e viene invocato l'intervento del Garante dei prezzi. "Dopo le assicurazioni per le auto (aumento di quasi l'8%), i costi telefonici e la fine del mercato tutelato del gas", secondo le organizzazioni dei consumatori questo ennesimo aumento dei pedaggi andrà ad aggravare ancora la situazione delle famiglie italiano. "Tutte voci che riaccenderanno l'inflazione e ridurranno la capacità di spesa".

Autostrade per l'Italia: non ci sono aumenti dal 2018

Autostrade per l'Italia fa notare che non ci sono aumenti dal crollo del Ponte Morandi del 2018, se si eccettuano alcuni rincari autorizzati per singole tratte con un decreto interministeriale a firma Salvini-Giorgetti nel 2023. La prima concessionaria autostradale è passata nel maggio 2022 a un nuovo gruppo di soci, fra questi i fondi di investitori Blackstone e Macquarie che hanno a loro volta azionisti a cui rendere conto. Non dovrebbero invece aumentare i pedaggi della A24-A25, la cosiddetta Autostrada dei Parchi, in concessione al gruppo Toto che, dopo aver riavuto le concessioni, ha garantito di mantenere fino al 2032 le stesse tariffe del 2017.