Nico Cereghini: "Nel ricordo di Elena Aubry e di troppi altri"

Nico Cereghini: "Nel ricordo di Elena Aubry e di troppi altri"
Ieri era il giorno del Ricordo di tutte le vittime della strada. Le cose vanno molto male, gli incidenti e i morti aumentano, dilaga l’uso dello smartphone al volante. Ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte e rispettare le regole
21 novembre 2022

Ciao a tutti! Ieri era la giornata mondiale del Ricordo, del ricordo delle vittime della strada e il mio pensiero è andato subito a Elena Aubry, che era così bella e gioiosa nelle fotografie che posta la mamma. Per la morte della ventiseienne romana, caduta con la moto sulle buche della Ostiense nel maggio del 2018, c’è stato un primo atto di giustizia. Mercoledì scorso il gup ha mandato a giudizio sette persone (sei funzionari comunali) per omicidio stradale e ha  condannato a due anni un ottavo imputato, che aveva scelto il rito abbreviato: è (o era) il responsabile della sorveglianza della ditta che avrebbe dovuto curare la manutenzione di quella strada.

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Il processo ai sette rinviati a giudizio è stato fissato dal Tribunale di Roma per il 9 luglio… 2024. Graziella Viviano, la mamma di Elena che si batte per avere giustizia e per tutti noi che rischiamo la pelle su troppe strade abbandonate all’incuria, ha amaramente commentato: “Con questi tempi, spero solo di arrivare viva a ottenere giustizia”. E tutti noi l’abbracciamo idealmente con immenso affetto.

Le cose vanno molto male, in Italia. Lo dice anche l’Aci che ha appena pubblicato le statistiche dell’incidentalità stradale dei primi sei mesi del 2022: ottantun mila 437 incidenti, 1.450 morti e 109.000 feriti; rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso tornano a crescere enormemente i sinistri con lesioni (+24,7%), nonché la mortalità (+15,3%) e i feriti (+25,7%). L’Automobile Club ha diffuso un breve video con lo slogan “Tuo il rischio, tua la responsabilità”: per la nostra e l’altrui incolumità bisogna guidare con prudenza, otto vittime al giorno sono un prezzo enorme da pagare.

E naturalmente -è quasi superfluo specificarlo- la distrazione è la causa principale degli incidenti. Si scrive distrazione ma si legge smartphone, come tutti sappiamo bene: noi non avremmo bisogno di studi specifici, ci basta la quotidiana osservazione, ma volendo ecco la quarta rilevazione dell’Osservatorio "Stili di Guida" promosso da A4 Holding, la società che gestisce la A4 tra Brescia e Padova e la A31 Valdastico.

L’analisi dei dati è curata da una società spin off dell’Università degli Studi di Padova specializzata nell’analisi dei sistemi di trasporto: si avvale di postazioni mobili per il monitoraggio di oltre 1.700 veicoli (di cui 53% leggeri e 47% pesanti) e mediante l’osservazione del traffico tramite l’utilizzo di postazioni fisse.

Ebbene, le elaborazioni hanno evidenziato un peggioramento del dato sull’utilizzo “improprio” del cellulare alla guida da parte dei conducenti osservati: nel rapporto 2021 il dato medio si era attestato al 12%, per il 2022 quello rilevato è invece del 16%, con un aggravamento rilevato sia per i conducenti di veicoli leggeri sia in particolare per i conducenti di veicoli pesanti, che utilizzano il cellulare nel 20% (!) dei casi osservati contro l’11% dell’anno scorso.

Vi chiedo di non dimenticare tutti quelli che ci hanno lasciato in questi anni perdendo la vita sulla strada: i nostri amici, i parenti, figli, fratelli e sorelle. Ciascuno di noi ha perso degli affetti a causa di questa strage che non accenna a ridursi. Pensare a loro può farli rivivere almeno per noi, almeno per un momento. E pensare a loro ci deve indurre a fare la nostra parte, a non dare nulla per scontato e a guidare con il massimo rispetto, rispetto delle regole e rispetto degli altri.

 

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