Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Ciao a tutti! Tra un po’ salta fuori che Bulega andava troppo adagio ed è caduto per lo spostamento d’aria… Sull’ultima curva della Gara dei Campioni se ne sono lette di tutti i colori e personalmente seguo un metodo: quando monta la polemica non la cavalco, sto lontano dai social anche se gioverebbe, e mi fermo. Preferisco aspettare qualche ora e intanto raccogliere tutti i dati disponibili, immagini e parole. Poi ci provo, a fare un’analisi oggettiva. Che naturalmente può piacere o non piacere.
Punto primo, quella che ho visto è stata una gara vera - i piloti così l’hanno impostata, fin dalle prove - e come tale va giudicata. Non facciamo gli ipocriti: poteva essere una semplice esibizione non competitiva? Se sulle V4 Panigale ci mettevi i motociclisti/buddisti di Pomaia magari sì, ma se allinei tutti i piloti della Casa, nessuno escluso, e sulle supermoto compaiono i colori dei rispettivi team e il numero storico, allora non puoi pensare che parzializzino il gas.
Da quel momento è un GP, anzi di più: è un GP con tutte le moto uguali, è il GP che tutti gli appassionati hanno sempre sognato e tuttora sognano, quello che dice finalmente la verità sul valore dei piloti. Bagnaia vorrà vincere perché é il numero 1 e bisogna mettere subito le cose in chiaro con Marquez, Marquez vorrà vincere perché bisogna mettere subito le cose in chiaro con il compagno di squadra 2025, Iannone vorrà come minimo precedere tutti gli altri piloti SBK, Bulega lo stesso e Marquez non potrà accettare di star dietro a uno come Bulega. Le moto sono tutte uguali e non ci sono scuse.
Andare sul podio è importante anche nella gara di bocce, figurarsi quanto conta nella Gara dei Campioni. Puoi spacciarla per quello che non è, ma non ti credono di sicuro i piloti. Vi concedo che abbia aderito alla gara/esibizione uno come Bautista, che in questa fase della sua carriera è incerto se appendere il casco al chiodo o sparare una cifrona e vedere l’effetto che fa, o uno come Martin che trovandosi in coda l’ha data su.
Marquez recuperava terreno nel finale, ha capito che Bulega era in difficoltà, ci ha messo l’anima perché il podio gli interessava eccome. Naturalmente è più che lecito tentare un sorpasso all’ultima curva, è normale tentare di arrivare alla corda prima del rivale, occupargli la linea, rischiare il contatto se quello non rialza la moto. Direi che può succedere persino di sbagliare le misure e magari finire per toccare il rivale. Toccare, non abbattere.
L’attacco di Marc Marquez alla Misano 2 è molto più vicino a un deliberato speronamento e le poche immagini sono per me sufficientemente chiare. Oltretutto lo spagnolo non è nuovo a manovre di questo genere, che definire scorrette è il minimo. E dopo aver verificato che Nicolò, per fortuna, non si è fatto male, c’è una cosa che allarma: la dichiarazione del 93, che pare quasi il suo manifesto sportivo.
“E’ stato un sorpasso normale - ha detto in sintesi - non so dire se c’è stato un contatto e sì, lo avrei fatto anche con Pecco Bagnaia”. Qualcuno dice si sa, lui è un pilota di razza, uno che per vincere è disposto a tutto. Ma nella storia della moto abbiamo visto tanti piloti di razza e nessuno così disinvolto nell’andare “oltre” in così numerose occasioni. Non possiamo accettare tutto e non credo proprio che Domenicali e Dall’Igna possano dormire tranquilli...