Nico Cereghini: "Al WDW ho ascoltato i ducatisti"

Nico Cereghini: "Al WDW ho ascoltato i ducatisti"
Sull’Audi che arriva, sulla SBK con Italia 1 che subentra a La7, soprattutto sulla Desmosedici che fatica e su quello che i tifosi della rossa pensano di Valentino Rossi. Ahi ahi! | N. Cereghini
26 giugno 2012

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Ciao a tutti! Sono stato anch’io al WDW a Misano, e posso dire “doppia missione compiuta!”: ho rilanciato il mio libro e ho sondato i ducatisti. Sul primo punto tutto facile, i motociclisti sono stati caldi e molti di loro, mentre posavamo per la foto di rito con il pollice alzato, mi hanno detto che il libro non lo compravano per un buon motivo: l’avevano già preso, letto, e molto gradito. E per uno “scrittore” questa è la più bella soddisfazione.

Sul secondo tema, premetto che questo World Ducati Week è davvero una cosa enorme, con un numero inimmaginabile di Ducati e di ducatisti, e una superorganizzazione fatta di centinaia di addetti. E’ un evento grandioso, e l’atmosfera che si respira è veramente speciale: passione, allegria, amore incondizionato per il marchio, persino ottimismo. La crisi sembrava non esistere, al Marco Simoncelli Circuit, e non soltanto per le file di Panigale e Multistrada nuove di pacca negli immensi parcheggi da milioni di euro, ma anche nei sorrisi, nei discorsi e nei progetti di tanta gente. Un po’ anacronistica, quest’ultima cosa, però, almeno per qualche giorno, corroborante dello spirito. Ma veniamo al famoso sondaggio che avevo programmato. E’ stato divertente ascoltare i ducatisti sui punti più caldi: l’arrivo di Audi, la MotoGP che non decolla, Valentino in difficoltà, la SBK e Checa, la novità Mediaset.

Audi è gradita proprio da tutti. Se qualcuno teme la perdita di italianità nel prodotto, lo dice ma non ne fa un dramma. Molto, molto meglio Audi piuttosto che la crisi. E il gradimento è generale anche sul passaggio annunciato da La7 a Mediaset per le dirette della SBK: tutti convinti che sarà un bel progresso, decisivo per Ducati specialmente –aggiungono in tanti- se tornerà a correre ufficialmente. Lo dice anche Carlos Checa, sceso dalla Panigale, pronto a lavorarci sopra, da subito, per svilupparla ma con qualche garanzia.

La Desmosedici è problematica, va bene, ma il guaio vero sapete qual è? che Rossi non si impegna abbastanza

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Sulla MotoGP la maggioranza ha un’opinione chiara: la Desmosedici è problematica, va bene, ma il guaio vero sapete qual è? che Rossi non si impegna abbastanza. Sì, dopo la gara di le Mans sul bagnato tutti ammettono che il pilota è ancora buono, per la maggioranza resta forse anche il migliore; però c’è Hayden che si impegna sempre, Barbera che dà l’anima nelle prove, e invece Valentino che fa? Dalle sue dichiarazioni e dagli atteggiamenti i ducatisti concludono: “non ne ha più voglia”. E allora chiedono Crutchlow, qualcuno dice anche Giugliano, ma Rossi no, meglio che se ne vada alla Honda. E concludono: la Ducati è la Ducati, non si può confonderla con una moto giapponese, è il pilota che deve adeguarsi.

L’amore dei ducatisti per Valentino, insomma, non è mai sbocciato. Fossero arrivate le vittorie, le cose sarebbero andate diversamente, benché tuttora pesi –badate bene- quel sorpasso a Laguna Seca del 2008, mai digerito dagli amanti della rossa. E quando io a Misano li ho provocati dicendo “ma perché in SBK vi piacciono le spallate e lì no?”, allora invocavano il regolamento: Rossi andava squalificato perché ha tagliato la pista. Pochi, pochissimi sono stati i ducatisti che a Misano hanno ammesso: resto sempre dalla parte di Valentino, è il numero uno, quel sorpasso era regolare e il guaio è semplicemente che noi con Stoner lo abbiamo subìto; adesso –aggiungono- se non riesce lui a vincere con la Ducati forse non ci riuscirà più nessuno. Ma parlavano sottovoce, per non farsi sentire.
 

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