Nico Cereghini: “Andrea Locatelli: ad Assen vince un pilota nato sulla strada per Selvino”

Nico Cereghini: “Andrea Locatelli: ad Assen vince un pilota nato sulla strada per Selvino”
Andrea viene dalla terra dell’enduro, dalla Val Seriana di Gritti e compagnia, ma la strada (asfaltata) che da Nembro sale a Selvino lo ha conquistato subito e così è diventato un pilota della velocità. In Olanda ha dato spettacolo e ha vinto la sua prima gara in SBK
14 aprile 2025

Ciao a tutti! C’è super Marquez che entusiasma e Bagnaia che insegue, c’è Martin perseguitato dalla iella e Morbidelli al doppio podio, ma oggi scelgo di dedicare spazio al Loka, Andrea Locatelli da Selvino, Bergamo. Perché guidare forte ad Assen è una cosa speciale ed è bellissimo guardare chi si diverte a farlo, fino a vincere la prima gara in SBK. La pista olandese era e resta mitica.  

Come la SP 36 che sale da Nembro a Selvino, a 960 metri di altezza in Val Seriana. Strada tosta. Se nasci lassù hai due chances: o ti viene il mal d’auto fin da piccolo, o ti scopri pilota. Per Andrea, classe 1996, fu buona la seconda. Sono undici km in salita e 636 metri di dislivello, qualcosa che assomiglia al passo dello Stelvio in scala più piccola: prima qualche allungo, poi la serie dei diciannove tornanti (prevalentemente stretti), infine ancora allunghi. Un gran divertimento, con una moto piccola o media, soprattutto nei giorni feriali senza il traffico: senza i ciclisti (che sono tanti) e senza quei particolari anziani in auto che, per impostare il tornante a destra, tengono la sinistra più che possono, fino a sfiorare il muretto.

Siamo affezionati, a quella strada: una location ideale (sempre nei feriali) per tante delle nostre prove moto girate a suo tempo per Italia 1. Una volta, sarà stato quindici anni fa, eravamo in pausa per un pranzo veloce a Selvino e sentimmo parlare per la prima volta del Loka. ”Abbiamo un pilotino che va proprio forte, abita poco più avanti, sotto casa sua vedrete il suo Ape cross elaborato…”. L’Ape c’era, con l’adesivo regolamentare “da grande sarò un TIR”.
Andrea Locatelli è un gran bel pilota, ama i curvoni di Assen, ha una guida decisa e precisissima, fa volare la R1 Yamaha che ormai ha un’età e non è esattamente la miglior SBK in questa fase. La prima vittoria del numero 55 è assolutamente meritata, anche se arriva in gara 2 dopo il ritiro di Nicolò Bulega, la Ducati V4 R ammutolita di colpo. Abbiamo sofferto con Nicolò, dalla decima posizione era risalito fino alla prima, la moto si era già spenta nella Superpole Race del mattino e due rospi da ingoiare in una sola giornata sono troppi davvero. Ad Assen la vittoria e la sconfitta hanno sempre un sapore molto particolare.

Dei due piloti italiani in SBK, entrambi a suo tempo campioni del mondo con le Supersport, dobbiamo essere fieri. Bulega, tre anni meno del Loka, ha espresso con le derivate un talento e una lucidità da campione vero. Per il titolo è pronto e tifiamo per lui. Locatelli è un protagonista da quattro stagioni e chissà, questa prima vittoria potrebbe preludere a una svolta importante. A Selvino, come dice lui, hanno festeggiato così tanto che è venuto giù il campanile…

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