Nico Cereghini: "Anni Settanta. Se li raccontassimo con dei filmati?"

Nico Cereghini: "Anni Settanta. Se li raccontassimo con dei filmati?"
Aumenta l’interesse per le moto e le corse di quegli anni. E mi viene voglia di preparare una serie speciale, non soltanto per consolare i vecchietti ma per appassionare i più giovani | N. Cereghini
21 febbraio 2012

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Ciao a tutti! Questo mio editoriale settimanale, come sapete se mi leggete spesso, spazia dagli argomenti seri a quelli frivoli, passando attraverso le nostre abitudini e la nostra passione. E a proposito di passione, mi sembra di aver notato un fenomeno che non mi aspettavo: colgo un grandissimo interesse, anche da parte dei giovani che non li hanno vissuti, quando vado a raccontare qualche pagina degli anni Settanta. Quello è un periodo favoloso che io tocco spesso perché fa parte della mia storia, perché avevo vent’anni e naturalmente ero pieno di entusiasmi; ma anche perché ha oggettivamente rappresentato una fase d’oro per la moto. E’ negli anni Settanta che il motociclismo si è trasformato radicalmente, dalle bicilindriche inglesi che vibravano e si stancavano e lasciavano la macchia d’olio fissa nel box siamo passati alle astronavi: alle tre e quattro cilindri giapponesi potentissime e affidabili, oltre che bellissime.

Ed è cambiato tanto anche il mondo delle corse: via i caschi Cromwell a scodella, basta con le tute nere senza protezioni, e nascevano le gare per le derivate di serie ma anche la 200 Miglia di Imola, e sono arrivati gli americani, e Agostini è passato dalla MV alla Yamaha e ha vinto anche con quella. Le piste quelle no: sono cambiate molto più lentamente perché gli interessi economici in gioco erano alti e la Federazione era vecchia e immobile. La sicurezza era nulla, i drammi si sono mescolati ai trionfi, ma il mercato è esploso, ogni anno arrivavano novità sempre più spettacolari e c’era un fermento che a raccontarlo adesso riscalda il cuore. La moto, che per la massa era un semplice mezzo di trasporto più economico dell’auto, è diventata in pochi anni oggetto di passione e di culto.

La moto, che per la massa era un semplice mezzo di trasporto più economico dell’auto, è diventata in pochi anni oggetto di passione e di culto

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Le moto degli anni Settanta sono anche quelle più ricercate da chi entra nel sito per trovare una moto usata. Tutte le vendite dell’usato sono in grande, grandissima espansione in Italia, ma la fascia delle moto anni Settanta lo è in modo particolare. Insomma, l’interesse per quel periodo mi sembra sempre più alto e allora mi dico: perché non realizzare una serie di filmati specifici su quel decennio? Immagino una specie di Amarcord, di racconti dei fatti e soprattutto delle emozioni: le moto di serie più sensazionali, i piloti che hanno colpito di più, le gare e il dramma di Pasolini e Saarinen, le imprese leggendarie di Ago ed Hailwood, le prestazioni crescenti delle moto, anche di quelle italiane. Poi i piloti americani, l’irruzione di Lucchinelli e di Uncini, la rinascita della Vespa e l’invenzione della Parigi-Dakar. Tra il racconto e la testimonianza. Non tanto per riscaldare i vecchietti nostalgici, quanto e soprattutto per accontentare i giovani curiosi.

Però vorrei sentire il vostro parere. Che ne dite? L’idea vi piace? Lo facciamo?
 

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