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Ciao a tutti!
Sabato prossimo festa del motociclismo: il grande Ago compie settant’anni; infatti è nato, a Brescia, il 16 giugno del 1942. Auguri da tutti noi, Giacomino! E mi viene da riflettere sul fatto che proprio lui, che per tutto questo tempo si è preoccupato che nessuno gli strappasse i record assoluti, di colpo si renderà conto che ci hanno provato in tanti, che negli anni i suoi numeri hanno resistito ad ogni attacco, che è stato appassionante vedere che quei famosi quindici titoli mondiali si rivelavano inarrivabili per tutti; ma intanto il tempo passava e adesso si ritrova anzianotto. Vecchio no: un settantenne in forma come Agostini non può dirsi vecchio.
Auguri di cuore da uno che non gli ha mai risparmiato nulla.
Non gli ho mai lasciato passare nulla, probabilmente qualche volta ho esagerato per invidia, ma gli ho sempre riconosciuto la classe, la velocità, l’impegno
L’ho preso in giro perché da campione pareva un po’ superbo; e lui molti anni dopo ha detto che sì, si isolava perché quello era il suo modo per vincere la paura. L’ho messo al centro delle mie vignette perché era taccagno, ma lui preferiva dire risparmioso; perché gli piaceva esibire le innumerevoli conquiste femminili, e adesso che si è accasato ammette che forse esagerava un po’.
Non gli ho mai lasciato passare nulla, probabilmente qualche volta ho esagerato per invidia, ma gli ho sempre riconosciuto la classe, la velocità, l’impegno. Per prenderlo un po’ in giro l’ho definito di volta in volta il monumento ambulante del motociclismo, la leggenda vivente, il mito in un metro e sessanta. Rubandogli anche qualche centimetro. Mi sono permesso qualche esagerazione perché abbiamo confidenza. Ma ho anche dichiarato a più riprese che lui è il più grande anche al di là dei numeri, perché è stato soprattutto “il primo vero professionista della moto”.
Ago verrà festeggiato a Silverstone sabato prossimo, proprio il giorno del suo compleanno. Dorna, Yamaha e Dainese hanno deciso di tributargli l’onore che il nostro campione merita. E capita a proposito la gara in Gran Bretagna, perché quella è stata la patria di grandissimi piloti come Duke, Surtees, Hailwood, Read e Sheene. Mike e Barry purtroppo non ci sono più, perché il primo è morto nell’81 in un incidente stradale (ed oggi avrebbe 72 anni), mentre Sheene è scomparso per malattia nel 2003 quando aveva soltanto cinquantatre anni. Ci mancano, quei due grandi personaggi inglesi, e mancheranno ancora di più sabato quando Ago soffierà le sue settanta candeline.
Ma bando alle malinconie. Anche se quei tempi non torneranno più, il motociclismo ha sempre tante belle pagine da scrivere e tante ancora ne scriverà.
Oggi è festa, Agostini è il nostro re, brindiamo alla sua salute e alla felicità.