Nico Cereghini: "Una avventura di città"

Nico Cereghini: "Una avventura di città"
Qualche volta anche io mi sveglio storto, e vedo tutto nero. E così una bella signora con lo scooter, leggiadra e poco vestita, viene redarguita con una severità forse eccessiva | N. Cereghini
25 giugno 2013

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Ciao a tutti! Qualcuno di voi mi fa notare che ho scritto due editoriali di seguito all’insegna della passione e della positività. Troppi, per chi in questa fase storica è incazzato e preoccupato. Ebbene, sono arrabbiato e ansioso anch’io, ce l’ho con i politici e gli esperti di economia, in casa viviamo quotidianamente difficoltà sempre nuove ma sapete come succede, un giorno ti svegli di umore nero e il giorno dopo ti senti pieno di energia. E’ la vita, e quello che si dice e si scrive ne risente. Senza contare che se mi alzo dal letto col segno meno preferisco tacere, mentre al contrario, se mi sento positivo, mi viene più facile comunicare. Ed è probabilmente quello che succede a tutti.

Tutto questo per dire che se fossi incappato in quella signora in scooter, l’altro giorno in città, e fosse stata una mattinata rosa, probabilmente avrei apprezzato lo spettacolo. Era in short e canotta, la giovane signora, infradito ai piedi, sorrideva felice e pareva andare in spiaggia lì per lì. Invece purtroppo mi ero svegliato storto e notai subito due cose: alle sue spalle era seduta una bambina di una decina d’anni, caschetto jet e ugualmente seminuda, e il semaforo era rosso. La scooterista, dopo una rallentamento appena accennato e una rapida occhiata circolare, procedeva imperterrita con lo stesso sorriso. Non aveva fatto i conti con il più severo giustiziere della città.

Alle sue spalle era seduta una bambina di una decina d’anni, caschetto jet e ugualmente seminuda, e il semaforo era rosso. La scooterista, dopo una rallentamento appena accennato e una rapida occhiata circolare, procedeva imperterrita con lo stesso sorriso

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Gli scooteristi indisciplinati mi fanno incavolare e le scooteriste anche di più, perché dalle donne mi aspetto maggiore attenzione alla sopravvivenza della specie. All’incrocio successivo, chiusa tra le macchine e questa volta costretta ad arrestarsi, la signora è stata affiancata da un barbuto autoritario, tutto nero su moto nera.
-Non l’ha visto il vigile?
-No, cavoli, dov’era?
-Giusto al semaforo, quello che lei ha passato con il rosso: ha tirato fuori il blocchetto e si è messo a scrivere.
-Non l’ho proprio visto!
-Era nascosto tra le macchine in sosta.
-Che scema, e adesso?
-Adesso le arriverà la multa e la sottrazione dei punti sulla patente. Del resto se l’è andata a cercare: si può essere più stupidi di così? Passare con il rosso sotto l’occhio del vigile…!

Sadico, dite? Effettivamente non ho avuto pietà neanche della bambina che però, con una mamma così, senza una lezione di vita come questa verrebbe fuori storta. Molto meglio affrontare fin dai primi anni le difficoltà della vita e del resto mammina –la prima che dovrebbe occuparsi di lei- dà il cattivo esempio con tutta la leggerezza del mondo. Senza contare che domani, a forza di passare con il rosso perché tanto di vigili non se ne vedono, invece di scontrarsi col barbuto potrebbe trovare un’auto o un tram.