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Ciao a tutti e che belle le strade francesi! Niente di nuovo, già lo avevo verificato negli anni, ma attraversando all’inizio di aprile il sud della Francia mi sono anche questa volta entusiasmato: strade ben asfaltate, segnaletiche precise, aree di servizio e di parcheggio sempre perfettamente pulite e profumate.
Anche noi abbiamo qualche strada in ottimo stato e qualche area di servizio autostradale in ordine, non buttiamoci troppo giù; ma nella media lasciamo molto a desiderare e chi viaggia lo sa bene. Sembra quasi che da noi la cura sia lasciata alla buona volontà del gestore mentre da loro la cura sia di legge. E che belle multe ti arrivano a casa!
Questa ve la devo raccontare. Il 2 aprile ero sull’autostrada A 61 tra Narbonne e Toulouse, nei pressi della bellissima Carcassonne. Andavo un po’ troppo forte, però: limite di 130 come da noi, velocità verificata 139, velocità netta considerata 132 orari. Gli autovelox li hanno anche loro, meno di noi ma li hanno.
Ebbene esattamente quindici giorni dopo, il 17 aprile, già ricevevo la busta con il verbale: Republique Francaise, Liberté Egalité Fraternité… e tutto il resto in perfetto italiano. Verbale dell’8.4, quarantacinque euro da pagare entro 46 giorni da quella data, sessantotto euro entro il 76° giorno, diversamente arriverà la cartella esattoriale da centottanta euro secondo il Codice di Procedura Penale articolo 529-2. Questa sì che si chiama efficienza!
Ho subito fatto il bonifico, naturalmente. Si sa che con le multe prese all’estero, se sei un cittadino italiano, c’è poco da scherzare. Conosco un ex pilota che anni fa si è visto sequestrare l’auto (bella e sportiva) appena ha messo le ruote in Austria, per aver ignorato una contravvenzione…
Ma se sei un cittadino svizzero, o tedesco, o polacco, o vattelapesca che circola in Italia senza rispettare le regole, allora è diverso: molte amministrazioni comunali hanno crediti sostanziosi per le multe non pagate dagli stranieri. E il fenomeno dei cittadini italiani “furbetti-della-targa-estera”, noto fin dagli anni Novanta ed esploso nei primi Duemila per non pagare le tasse e le contravvenzioni, non è ancora stato risolto del tutto.
La Corte Europea lo segnala da tempo all’Italia: bisogna intervenire. Ma anche le nuove regole non hanno davvero fermato coloro che usano veicoli immatricolati all’estero tramite leasing, noleggi o comodati vari. Le scappatoie non mancano e del resto è una materia difficile, questa della cosiddetta eterovestizione, perché coinvolge la libera circolazione delle merci e delle persone nel vecchio continente…
Sulle autostrade francesi non ho visto tutte quelle Audi e BMW con targa svizzera e tedesca, quelle che sparano raffiche di abbaglianti Xenon un chilometro prima di raggiungerti a 200 all’ora, quelle che pretendono la smaterializzazione istantanea del tuo veicolo e di tutti gli altri che procedono incolonnati a 130 all’ora sotto i tutor. Sarà un caso. O forse no: da noi si scherza, ma con uno Stato come la Francia, capace di mandarti il verbale in quindici giorni e nella tua lingua, c’è poco da scherzare.