Nico Cereghini: "Il bello vero della SBK"

Nico Cereghini: "Il bello vero della SBK"
Questo è il fascino della Superbike: le moto non sono impossibili da guidare e un giovane esordiente può subito dire la sua. E adesso il mio preferito è Lorenzo Zanetti | N. Cereghini
3 aprile 2012

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Ciao a tutti! Finalmente, domenica prossima che è Pasqua, scatta la MotoGP con le altre due classi, e sono sicuro che sarà una bella stagione anche se purtroppo Marco Simoncelli non sarà lì a godersela con noi. Mi aspetto delle belle sorprese, e se non arriveranno subito dalla Ducati e da Valentino, vedrete che ci sono giovani italiani vivaci che sapranno farsi valere. Come hanno fatto Zanetti e Giugliano in SBK, domenica scorsa a Imola.

Ecco una cosa che della Superbike mi piace davvero tanto: il fatto che le moto siano abbastanza facili da usare, con la conseguenza che un giovane talento può esprimersi fin dalle prime uscite e emergere dal gruppo. Tutto è relativo, naturalmente: le Ducati 1198 che usano Zanetti e Giugliano non sono moto per tutti e non sono nemmeno moto che possano essere definite di serie; ma di sicuro non sono complesse quanto una MotoGP pur avendo una potenza superiore ai 200 cavalli. Ben Spies e Marco Simoncelli, per dire di due talenti certamente esplosivi, in SBK ci hanno messo dieci chilometri per andar forte, mentre in MotoGP, pur lavorando duro, hanno faticato per mesi e mesi.

Così, vedendo Lorenzo Zanetti restare nei top ten fin dalle prove e poi occupare a lungo la sesta posizione in

Così, vedendo Lorenzo Zanetti restare nei top ten fin dalle prove e poi occupare a lungo la sesta posizione in gara 1, mi sono davvero entusiasmato

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gara 1, mi sono davvero entusiasmato. E pur non conoscendo Lorenzo, che non ricordo di avere mai incontrato di persona, mi sono trovato da un momento all’altro a tifare per lui e per il team Pata. So che lui è di Lumezzane, so che ha fatto molto bene nella Stock del 2011, vedo che guida pulito e forte, che non ha soggezione di nessuno. E tanto mi basta per arrabbiarmi quando Lorenzo sbaglia l’ultima staccata e perde due posizioni, e mi è sufficiente per dire che ho individuato il mio pilota preferito del 2012 in SBK. Serve poco, alla fine; basta una bella immagine emotivamente forte e facile da leggere. Invece di tutte le complesse alchimie della MotoGP.

E lo stesso discorso vale per Davide Giugliano del team Althea, che è stato proprio sfortunato in gara 2: quando stava andando fortissimo si è rotta la sua Ducati. Davide è più aggressivo di Zanetti, la sua guida è molto fisica e io preferisco i piloti stilosi; però la sua grinta mi ha conquistato, così come ho ritrovato con piacere il miglior Niccolò Canepa, un ragazzo aperto e sorridente che non pare nemmeno lontano parente di quell’altro  Niccolò  Canepa che macerava tristemente in MotoGP.

Ecco dove, per me, la SBK batte davvero la MotoGP. A Imola la passione e il talento erano lì da respirare, e li assorbivi anche davanti alla televisione. A Doha, domenica prossima, chissà. Anche se tanto mi aspetto e benché quello resti il campionato di riferimento per la tecnologia, le case, i piloti.
 

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