Nico Cereghini: "Migliorare si può: buon anno!"

Nico Cereghini: "Migliorare si può: buon anno!"
Ripartiamo dall’Aprilia e dalla Ducati che vogliono e possono dominare i campionati più duri e più belli. Forza: siamo ancora capaci di grandi cose! | N. Cereghini
27 dicembre 2010

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Ciao a tutti!
Corriamo veloci verso il 31 dicembre 2010, il primo giorno del 2011 è già qui, e sapete una cosa? Non so cosa chiedere a Babbo Natale che arriva con la sua motoslitta: perché diciamo la verità, cosa possiamo desiderare di più? Tutto quello che si può sognare lo abbiamo già.

Abbiamo una classe politica entusiasta, capace, affidabile, onesta soprattutto. Abbiamo abbattuto il nostro debito pubblico, negli ultimi anni, con una sana politica di spesa, ed è per questo che gli investitori di mezzo mondo fanno la coda per mettere qui il loro denaro.
Abbiamo industriali illuminati che hanno investito nelle loro aziende tutti i loro profitti, fino all’ultimo euro, senza portarli in Svizzera o giocarseli sui volatili mercati finanziari. Imprenditori che aprono tutti i giorni nuovi insediamenti in patria invece di delocalizzare come fanno tanti altri.
Abbiamo una scuola pubblica sulla quale si moltiplicano gli investimenti, statali e privati, una scuola che è il vanto del Paese. Abbiamo fondi illimitati per la ricerca, e scienziati che vengono da noi a lavorare fin dagli Stati Uniti d’America.
 E abbiamo tanto lavoro, milioni di nuovi posti di lavoro, e la percentuale più bassa di disoccupazione; tanto che arrivano ogni anno migliaia di lavoratori stranieri, e sono i migliori perché sanno che qui c’è una collaudata politica di integrazione, che ha dato grandi risultati.

E noi motociclisti –educati e rispettosi- non siamo forse la categoria più premiata? Le strade sono belle e sicure, tenute in perfetto ordine; le piste tante, e sempre disponibili con modiche tariffe; gli automobilisti cortesi e attenti alle nostre esigenze.
Si scherza. Per esorcizzare. Con l’augurio che il 2011 sia migliore del 2010, ma senza aspettarci miracoli. Purtroppo. Perché sono tempi difficili per tutti, anche se altre nazioni stanno ripartendo e noi no. Auguri soprattutto ai giovani: a noi giovani, perché i motociclisti non invecchiano mai.

Faccio autocritica: sono di quella generazione che doveva preparare un futuro per loro e non l’ha saputo fare. C’è tutto un gran parlare di libertà –libero mercato, libertà di scegliere tra la sanità e la scuola pubblica e quelle private, partito della libertà- e se vanno in piazza a protestare rischiano di prendersi le botte.

Io voglio pensare che il futuro sia più favorevole. Ripartiamo dall’Aprilia di Biaggi che vince la Superbike e dalla Ducati di Rossi che vuol vincere la MotoGP. Siamo ancora capaci di grandi cose e dobbiamo ricordarcelo.

Ascolta l'audio di Nico nel box in alto a sinistra

 

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