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Ciao a tutti! Le vacanze programmate da mesi adesso sono qui: anche brevi, magari una sola settimana, ma pur sempre in moto. Che abbiate scelto il mare o la montagna, l’Italia o fuori, c’è qualcosa di cui devo parlarvi anche se è sgradevole. Scherzo ma non troppo, voglio mettervi in guardia perché si tratta di una situazione tipicamente estiva che purtroppo è dietro l’angolo: la moto è carica, le strade non sono tanto belle, spesso siamo noi stessi a complicarci la vita cercando sterrati un po’ impegnativi per raggiungere la spiaggia migliore o per fare i fenomeni. Bene, ti fermi, provi a girare stretto per parcheggiare nel punto giusto, il piede cerca l’appoggio sul terreno scosceso o accidentato e non lo trova. Cadere da fermo talvolta è inevitabile e pazienza, succede anche ai migliori motociclisti del mondo. Ma cadere da fermo con il passeggero è peggio. Gran brutta faccenda. Ho in mente un consiglio che potrebbe esservi utile.
Perché ci si può perdonare tutto, manubrio storto, cupolino segnato, serbatoio gibollato, carter rigato; ma non ci si può perdonare una ferita alla gamba del nostro passeggero o, peggio, una frattura. La caviglia e il femore purtroppo sono molto esposti in questo tipo di incidente, qualora l’arto resti sotto la moto. E allora è lapalissiano: è fondamentale che il passeggero non lasci la gamba sotto. Non è semplice come sembra. Gridargli qualcosa all’ultimo istante, quando la moto ormai è inclinata di trenta gradi sulla verticale e non la riprendi più, non servirebbe a nulla. “Alza la gamba!” oppure “sfila la gamba!”. Ciao! La situazione ormai è degenerata e irrecuperabile, siamo già oltre l’allarme, siamo al panico. Dunque la mia raccomandazione è: prevenire. Il passeggero va formato e (soprattutto) informato prima.
Ci sono tante cose da dire al passeggero prima di partire. Come vestirsi, come salire sulla moto, come stare seduto, dove attaccarsi, quanto muoversi, a che volume gridare per comunicare, come scendere eccetera eccetera. Tutte informazioni che saranno superflue soltanto dopo mesi o anni di coabitazione sulla moto. Invece questa è una informazione nuova e supplementare che vi consiglio caldamente: “se vedi che stiamo cadendo da fermi, può succedere, non fare quella faccia, lasciami parlare; bene, se vedi che stiamo cadendo da fermi non tentare di resistere, làsciati cadere sul lato che pende, possibilmente lontano dalla moto”. Stiamo parlando di motociclisti protetti con casco, guanti e giacca tecnica, naturalmente, come sempre dovrebbe essere. L’istinto di sopravvivenza è potente e il passeggero saprà mettere le mani avanti e atterrare con le minime conseguenze, al massimo una contusione o una sbucciatura. Un conoscente mi ha addirittura raccontato -ma non so se sia vero- che in un caso del genere la moglie (un tipo ben piantato) si è lanciata con tale impeto che la moto, sotto la sua spinta, si è autoraddrizzata. In quel caso, niente caduta da fermo ma soltanto una moglie inviperita. A crederci.
Foto: Inforiders