Nico Cereghini: “Caro Babbo Natale, qui va tutto male”

Nico Cereghini: “Caro Babbo Natale, qui va tutto male”
Si discute su tutto, ma delle strade non parla più nessuno. Servono strade più sicure e guardrail protettivi, campagne per la sicurezza, l’educazione stradale nelle scuole. Servono soprattutto i “controllori umani”, gli agenti della Stradale e della Locale
19 dicembre 2022

Ciao a tutti! Il Natale si avvicina e una letterina per il grande Babbo voglio scriverla anch’io, perché di desideri da esaudire ne abbiamo molti. Noi della categoria dei motociclisti, intendo: da qualche settimana insisto sulla sicurezza in strada e i lettori mi appoggiano, molte cose devono cambiare.

Leggo Giordano Biserni (uno dei miei fari e presidente dell’Asaps) e lui denuncia un problema grave che non conoscevo: la chiusura di decine di distaccamenti della Polizia Stradale. Altro che ritorno delle divise sulle strade: se nelle grandi città non ci sono quasi più gli agenti della Polizia locale, come scrivevo il 5 dicembre scorso, adesso scopro che sulle Statali si sta realizzando la stessa cosa…

Caro Babbo Natale, facci un grande regalo, convinci i nostri politici e i ministri coinvolti: le telecamere e i controlli elettronici vanno bene quasi sempre -quando non sono soltanto delle trappole per far cassa - ma rallentiamo un po’ la corsa alle nuove installazioni. E mettiamo invece nuove risorse per rinforzare i “controllori umani”. Solo gli agenti possono vedere e fermare chi guida ubriaco o sotto l’effetto delle droghe, chi smanetta sul cellulare, chi corre in autostrada a 200 all’ora, chi non allaccia le cinture, chi trasporta i bambini senza seggiolini, chi col TIR non rispetta i tempi di guida e tarocca il tachigrafo… Soltanto gli agenti, ripeto. E noi abbiamo bisogno di loro come il pane, più del panettone.

Perché le statistiche le vediamo e sulle strade è una strage. Ci eravamo impegnati a ridurre il numero delle vittime - molti Paesi europei stanno rispettando il programma - e invece i morti aumentano. Dopo il biennio della pandemia, con il traffico ridotto dallo smart working e compagnia bella, i numeri tornano ad impennarsi. Dice l’Asaps che soltanto tra noi motociclisti sono state ben duecentocinquanta le vittime nei fine settimana, considerando soltanto i mesi da giugno a ottobre!

E certo, noi dobbiamo fare la nostra parte e non mi stanco mai, caro Babbo, di ripetere a tutti i miei “colleghi” che dobbiamo avere mille attenzioni, che dobbiamo rispettare le regole e ridurre la velocità e proteggerci con l’abbigliamento adeguato. Ma non basta.

Qui in Italia servono strade migliori, meno buche, segnaletiche orizzontali e verticali, guardrail sicuri: non quelli di oggi che sono pericolosi e che diventano strumenti micidiali per noi. Servono campagne per la sicurezza su tutti i media e sulle strade, serve introdurre nella scuola l’educazione stradale, fin dalle medie. E servono più agenti.

Caro Babbo, capisco che tu abbia un bel daffare con tutte le richieste che ti arriveranno. Da primavera c’è anche la guerra in Ucraina che è una calamità terribile per la popolazione civile. Ma anche sulle nostre strade non si scherza, corriamo velocissimi verso i quattromila morti all’anno. E qui in Italia si parla di tutto, si discute su tutto, ma delle strade non parla più nessuno

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