Nico Cereghini: “Casco, protezioni e paraschiena!”

La frase di chiusura delle mie prove in tivù adesso cambia: entrano le protezioni, sono troppo importanti per la nostra sicurezza. Un grazie sentito a tutti i lettori
28 marzo 2017

Punti chiave

Ciao a tutti! E grazie davvero! Due settimane fa, come ricorderete, ho chiesto il vostro aiuto per modificare la mia frase, quella che conclude le prove in tivù. Per la faccenda delle luci accese anche di giorno, che aveva perso un po’ di senso, e poi perché, dopo trentadue anni, mi sembrava necessario. Ebbene, non mi aspettavo tutta questa partecipazione: tra sito e pagina FB mi avete inviato più di settecento contributi!
 

Devo dire che la stragrande maggioranza dei lettori più affezionati mi raccomanda caldamente di non cambiare nulla, dal casco ben allacciato fino alla prudenza sempre. E da una parte ero tentato di accontentarli, perché la tradizione ha la sua importanza e poi perché vengo a sapere che la mia frase, interiorizzata come una poesia imparata a memoria ai tempi delle elementari, per molti sia diventata quasi un dogma. Vado in pizzeria e anche chi non ricorda il mio nome mi grida “casco in testa ben allacciato!”… E però è troppo importante cambiare qualcosa. E’ troppo urgente raccomandare anche le protezioni, perché il casco da solo non basta. E del resto lo sapete anche voi, tant’è vero che al secondo posto di questa specie di sondaggio tra i miei lettori, subito dopo l’invito a non cambiare, compare proprio la voce protezioni. Protezioni in genere, protezioni professionali, protezioni omologate, e paraschiena in particolare.


Alla fine ho deciso: protezioni e paraschiena non potevano più aspettare, andavano assolutamente inseriti, sono due temi troppo importanti! Soprattutto per le nuove generazioni, che ancora più di quelle vecchie ascoltano i messaggi corretti e sanno applicarli. Dunque protezioni, dopo il casco ben allacciato, e infine un accenno ai fari anabbaglianti, per non trascurare del tutto le luci e per rimarcare quanto sia importante per la nostra sicurezza il farsi vedere in ogni modo. La nuova frase finale delle prove è qui, nel video; non piacerà a tutti, ma tant’è: mi consolo pensando che, dopo trentadue anni, a molti non piacerebbe in tutti i casi.


Concludo precisando che ho dovuto ignorare alcuni vostri consigli veramente belli. Ve ne cito qualcuno: la strada non è una pista, resta nella tua corsia, salutarsi sempre, cervello acceso e ben collegato, intelligenza e coscienza sempre, messa a punto ogni giorno, occhio agli specchi, spegnete lo smartphone e accendete il cervello. Uno di voi mi segnala che negli Stati Uniti i motociclisti predicano “meglio sudare che sanguinare”, che è sintetico ma molto espressivo. E un altro lettore, davvero profondo, suggerisce “accendi la moto, libera la mente e non giocare con la strada: perderesti sempre!”.

Nico Cereghini- “Casco, protezioni e paraschiena!”
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