Nico Cereghini: “Ci mancava anche questa: la compravendita delle patenti”

Nico Cereghini: “Ci mancava anche questa: la compravendita delle patenti”
Un inchiesta de La Repubblica scopre un giro vastissimo di compravendita delle patenti, a Roma e in sette province italiane. Bastano dai 3.000 ai 4.000 euro. Coinvolte le autoscuole, gli esaminatori, i vigilanti. E poi parliamo di ridurre le vittime della strada...
5 agosto 2024

Ciao a tutti! Il mitico Totò vendeva la fontana di Trevi a uno sprovveduto turista italo-americano, nel film Totòtruffa 62 di Mastrocinque, ma quello era un colpo che si poteva fare una volta sola nella vita. Anche oggi l’inventiva non manca e in Italia si vende qualunque cosa, ma purtroppo c’è ben poco da ridere. Le patenti di guida: si comprano e si vendono anche quelle.
Non è una novità assoluta, ma questa volta c’è una inchiesta svolta da un grande quotidiano come La Repubblica: comprare la patente di guida in Italia è molto facile e persino economico, bastano poche migliaia di euro. Succede a Roma e in almeno sette province italiane, sono coinvolte le autoscuole, coinvolti gli esaminatori, coinvolti i vigilanti. La regia sembra sia della camorra. Già a maggio era esploso il caso di Brescia: oltre duemila patenti false,
quattro arresti, sessanta indagati, una truffa che andava avanti da anni. Ora le province interessate sono almeno sette, scrive La Repubblica: Roma, Latina, Padova, Bologna, Frosinone, Pescara e ancora Brescia.


Un sistema ben collaudato. A quanto pare, basterebbero 3.000 o 4.000 euro. L’esaminando, una volta pagata la quota, viene equipaggiato di telecamera per inquadrare le domande, e di auricolari per ascoltare le risposte giuste. Superare la prova teorica, che è il vero scoglio dell’esame, sarebbe facile grazie alle tante complicità tra gli esaminatori e i vigilanti che, su segnalazione, disattiverebbero i metal detector per passare inosservati. Un giro d’affari enorme, nella capitale si parla di circa 40.000 euro al giorno (!) per le autoscuole promotrici della compravendita. I clienti?

Italiani, poi romeni, cinesi, nordafricani, senza distinzioni. Sembra certo che la camorra si sia infilata da anni in questo business e lo controlli fino a intimidire le figure che, in qualche caso, esitano a infrangere le regole. L’allarme è gravissimo e generale. Si parla tanto di sicurezza stradale, si fissano obiettivi ambiziosissimi per ridurre la mortalità sulle strade secondo elaborati piani europei e poi vendiamo la patente di guida a gente che non si è nemmeno data la pena di studiare le regole di base. E con la complicità di alcune autoscuole!


Segnaliamo che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reagito: “Il Mit è certo che gli organi inquirenti faranno chiarezza sulla vicenda della presunta compravendita di patenti di guida. E alla luce dell’inchiesta giornalistica ricorda che nelle sedi d‘esame sono state prese da tempo tutte le misure ritenute necessarie e opportune per evitare brogli e assicurare la trasparenza: esiste un servizio di vigilanza privata, le sedute d’esame sono chiuse al pubblico, la procedura è completamente informatizzata ivi compresa la correzione dei quiz. Il Mit è pronto a collaborare e a valutare altri eventuali sistemi di controllo”. Collaborare, valutare, tutti magnifici propositi. Ma noi diciamo soltanto: se una truffa così enorme e diffusa è arrivata alle orecchie dei giornalisti, appare piuttosto strano che nessun ispettore del Ministero abbia colto qualche segnale. Non sembra anche a voi?

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