Nico Cereghini: “Come è stato il vostro primo weekend di libertà?”

Nico Cereghini: “Come è stato il vostro primo weekend di libertà?”
Come l’avete vissuto, dove siete andati, cosa avete visto? E come si sono comportati in genere gli altri motociclisti sulla strada? Le cronache sono state piuttosto allarmanti, ma il migliore osservatorio siamo noi
25 maggio 2020

Ciao a tutti e basta prediche, come qualcuno di voi mi raccomanda. Il primo fine settimana di libertà quasi assoluta è stato emozionante e volentieri mi metto a fare festa insieme a tutti voi: è stato bellissimo rivedere sulle strade tanti motociclisti nel fine settimana. Sulle sportive, sulle crossover, sulle custom, le naked e le motard. Quasi sempre in gruppetti omogenei ma non solo. Sabato ero in giro a collezionare curve nelle valli bergamasche e domenica mattina guidavo sulle strade della Brianza, il meteo è stato favorevole in quasi tutta la penisola ed è stata una gran festa. Me la sono goduta, ce la siamo goduta. La festa dei motociclisti.

Qui in Lombardia ho avuto la sensazione di una generale prudenza, ho visto poche esuberanze dinamiche, ho incrociato solo motociclisti nella loro mezza strada. Oltre la linea bianca soltanto qualche automobilista inadeguato e nessuna moto, anche tra coloro che sembrano i più motivati. Nei punti di sosta, sui passi e davanti ai pochi bar aperti, quasi tutti con le mascherine e a distanza ragionevole. Magari non proprio un metro esatto, ma vicini a quella misura, moltissimi con il panino portato da casa. Sull’altro piatto della bilancia, ho visto invece diversi eccessi velocistici nei centri abitati e qualche sorpasso un po’ avventuroso tra le curve. Ma niente di diverso dal solito.

Poi, però, ho letto alcune cronache locali, tipo quella di Forlì con incidenti a raffica in poche ore sulla provinciale del Bidente che porta al Muraglione ed ho capito che, purtroppo e per qualcuno, la libertà ritrovata è stata vissuta come libertà di fare qualunque cosa. Come del resto è accaduto su molte spiagge italiane, ai tavolini dei chioschi all’aperto, sui prati di certi giardini pubblici. La verità è che si fa presto a dimenticare le cose brutte, come il Covid 19. Soprattutto si si è giovani e ci si sente vitali e in gran forma. 

Troppi incidenti, riportati dalle prime cronache in questo fine settimana di festa. E lo sappiamo tutti che per la maggior parte non abbiamo colpa e la responsabilità è della disinvoltura di troppa gente al volante, dell’arma “di distrazione di massa”, come giustamente Biserni dell’Asaps definisce gli smartphone. E a proposito, l’associazione amici della polizia stradale ricorda che l’altra grande minaccia, quella costituita dagli animali selvatici che sconfinano sulle strade, è in costante aumento: 15 morti e 221 feriti l’anno scorso soltanto negli incidenti più gravi. E dopo due mesi del 2020 senza traffico stradale, caprioli e cinghiali sono ancora più vicini a noi.

Che ci tocchi raddoppiare l’attenzione e la prudenza è evidente a tutti coloro che hanno un po’ di sale in zucca, ma non voglio sconfinare nella predica. Questa volta mi limito a chiedere a voi: come avete vissuto il primo weekend di libertà quasi assoluta con la moto? Cosa avete provato dopo mesi di rinunce? E come si sono comportati nella vostra regione gli altri motociclisti? Avete voglia di raccontare?

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