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La notizia pubblicata da Repubblica era questa: a Milano, zona est di viale Argonne, hanno tentato di rubare una moto. Una Yamaha FZ6. Fino a qui niente di strano, la naked giapponese è appetibile, non credete? Ma poi si legge che lo yamahista in questione era un poliziotto in borghese, fermo al semaforo rosso, e già lì ci vuole un bella sfiga: tu punti un motociclista qualsiasi e trovi un poliziotto. E’ venerdì pomeriggio, 30 settembre, un sacco di traffico e di gente per strada. I ladri sono due, con i caschi integrali; puntano una pistola di acciaio che pare vera, tirano due pugni al motociclista, lo fanno cadere, saltano in moto.
Appena mettevano dentro la marcia e armeggiavano con la frizione il motore si spegneva
C’è anche la foto, scattata da un passante e diffusa in seguito dalla polizia: ladro 1 al manubrio, ladro 2 con il braccio teso e la pistola puntata. E tu rifletti sul fatto che è stato pronto, il passante, roba da Pulitzer, non deve essere stato facile cogliere l’attimo. Ma poi scopri che il fotografo ha avuto tutto il tempo: i due ladri hanno provato e riprovato ma niente, non sono riusciti a ripartire, appena mettevano dentro la marcia e armeggiavano con la frizione il motore si spegneva. Dopo cinque o sei tentativi, visto che la gente rideva, il passante scattava e l’agente in borghese telefonava ai colleghi, i fenomeni sono scappati a piedi. Ci hanno provato, per lo meno, perché sono stati raggiunti dalla polizia e fermati dopo una colluttazione. Il giornale dice che sono due fratelli brasiliani, Pedro Augusto e Rafael De Oliveira, 20 e 25 anni.
E io mi faccio un sacco di domande: chi dei due ha scelto l’obiettivo da derubare? Il grande o il piccolo? E’ lo stesso che si è messo ai comandi della FZ6? Credeva che la moto avesse la frizione centrifuga come gli scooter? Ed è sempre quello che a correre non vale niente e si è fatto raggiungere dai poliziotti? Perché qui, mi pare, siamo al Guinness dei record della sfiga. Ma poi mi dico che devo indagare un po’ più a fondo sulla vicenda, perché qualche volta le cose non sono come sembrano. Cercherò di intervistare i due fratelli brasiliani, gente che invece di divertirsi a Copacabana viene qui a fare la figura del fesso. Com’è andata veramente? E soprattutto sentirò l’agente, magari quella mattina aveva finalmente deciso di portare la moto dal meccanico. “Perché, porca puttana, mi sa che quel cavo della frizione sta proprio spezzandosi, è ridotto a tre filapperi contorti e domani che è sabato ho promesso di portare la fidanzata al lago. Ecco, vedi che sfiga? Adesso il meccanico mi dice che non ha tempo, io la riparazione non la so fare, la ragazza si incazza e mi molla. Sono proprio sfortunato! E adesso cosa vogliono quei due motociclisti che mi corrono incontro senza la moto?”.
Foto: La Repubblica