Nico Cereghini: “Domani festeggiamo due leggende della moto, Gritti e Bayle”

Nico Cereghini: “Domani festeggiamo due leggende della moto, Gritti e Bayle”
Domani, primo aprile e giornata dedicata agli scherzi, compiranno gli anni due piloti che hanno fatto maledettamente sul serio: Gritti e Bayle, un bergamasco e un provenzale con la stessa enorme passione
31 marzo 2025

Ciao a tutti e preparatevi a festeggiare due grandi! Domani compiranno gli anni due leggende della moto: Alessandro Gritti detto Franco, da Vertova (Bergamo) e Jean Michel Bayle da Manosque, Provenza. Cercate sui social le pagine che li celebrano e fate loro gli auguri, pochi li meritano così tanto.
E’ curioso: nel giorno più burlone dell’anno, quello dei tradizionali pesci d’aprile, sono nati due soggetti che hanno preso le cose maledettamente sul serio fin da piccoli. Innamorati della moto in tenera età e poi tenaci nel migliorare sempre. Fino a diventare l’uno, l’italiano, il simbolo della regolarità mondiale e l’altro, il francese, addirittura “l’eroe dei due mondi”.

Parto dal nostro. “Franco” Gritti, classe 1947, domani compirà 78 anni e si allena ogni giorno. Prima il motocross (vincerà due titoli nazionali), dal ’66 anche la regolarità. Con la bellezza di quattordici titoli italiani, cinque europei, due Sei Giorni, dieci medaglie d’oro, quattro Valli Bergamasche... Dallo Stornello della Guzzi alla Morini, poi Puch, Gilera, SWM, Husqvarna. Nel ’76 è diventato Cavaliere della Repubblica per meriti sportivi, con Mennea e la Simeoni.

E poi Jean Michel Bayle, classe 1969, 56 anni domani, supercampione del motocross innamorato delle piste d’asfalto. Perché eroe dei due mondi? Perché dopo aver conquistato due titoli mondiali nel cross, andò negli States e dominò anche lì nel Supercross, nessuno come lui. Non ancora soddisfatto, decise poi di impegnarsi nel mondiale velocità, classi 250 e 500, senza vincere con quelle ma ancora capace di primeggiare nell’Endurance, due volte al Bol d’Or e una volta alla 24 Ore di Le Mans.

Non potrebbero essere più diversi, Gritti e Bayle: il bergamasco schivo, grande lavoratore, concentrato nel silenzio; il provenzale estroverso, comunicativo e proiettato verso ogni tipo di ribalta motoristica. Nascere nella bergamasca o in Provenza fa una bella differenza, ma per entrambi c’è la stessa passione smisurata che ha conquistato il popolo dei motociclisti.

Insomma si può essere campioni in tanti modi diversi, ma campioni si diventa e poi si resta per sempre. E nel fare il brindisi domani per Gritti e per Bayle festeggeremo implicitamente anche chi ha corso con loro. Sono i rivali che rendono grandi i campioni. Lo sapeva bene Gritti, che quando venne chiamato a far parte delle Fiamme Gialle volle che lo seguissero anche i piloti più forti del suo Paese.

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