Nico Cereghini “E alla sicurezza stradale ci pensiamo quando?”

Nico Cereghini “E alla sicurezza stradale ci pensiamo quando?”
Tra poche settimane, si spera, saremo di nuovo tutti in strada. Ma la situazione è quella di sempre: guardrail, buche, frane e tutto il campionario irrisolto delle trappole per moto. In Spagna, se non altro, fanno le campagne
6 aprile 2021

Ciao a tutti! Capisco che il Governo abbia problemi enormi da affrontare e risolvere, ma tra qualche settimana finalmente potremo riprendere tutti la moto come accadde l’anno scorso, l’epidemia prima o poi verrà sconfitta, ricominceremo a fare una vita normale. Alla peggio in autunno, dicono, e incrociamo le dita. Ma del tema della sicurezza stradale, che vale più di tremila morti all’anno, decine di migliaia di feriti e costi sociali altissimi, non ne parliamo proprio più? Eravamo rimasti alla proposta di legge per il contributo (o la defiscalizzazione) per l’acquisto dell’airbag, che poi non è passata in Finanziaria.

Dalla Spagna arriva la notizia che i guanti diventeranno obbligatori molto presto, la legge dovrebbe passare entro l’estate o al massimo in autunno. Da due anni se ne parla, almeno per l’uso sulle strade extra urbane, e adesso sembra fatta. Invece dell’airbag -del quale pure si è molto discusso- si vedrà più avanti: il governo iberico lo vuole obbligatorio e promette che prima o poi ci arriverà, i motociclisti in un sondaggio hanno detto no (no all’obbligo) ma la sensazione è che tra pochi anni dovranno cedere.

Obblighi, sempre obblighi. E’ mai possibile che prima della legge non possa arrivare la raccomandazione, la cultura, la buona abitudine che ci salva la vita? Mi sembra di tornare agli anni Ottanta, quando la Piaggio commissionava a un politecnico un accurato studio sulla pericolosità del casco (!!), quando avrebbe fatto bingo semplicemente regalando un caschetto, almeno un jet, insieme allo scooter. Così invece con l’obbligo arrivò anche lo schianto commerciale della Vespa.

Per restare sull’esempio dell’airbag. In Spagna l’associazione delle imprese moto, quella che è la nostra ANCMA, ha lanciato una campagna per promuoverne l’uso con la collaborazione attiva dei piloti di MotoGP come Mir, Rins, Vinales, persino il nostro Morbidelli. Dorna ci ha messo le immagini delle cadute, i piloti raccomandano: sulla strada fai come noi, indossa l’airbag. E’ una bella cosa, che salverà tante vite sulle strade, perché magari un motociclista non ha quei soldi da spendere, però sarà stimolato a riflettere sulla sua sicurezza e magari si procurerà almeno un paraschiena.

Per il resto, tutto il mondo è paese. In Svizzera e in Germania pensano a come ridurre la rumorosità delle moto -per carità, gli scarichi svuotati stanno sulle scatole anche a noi-  e intanto quasi dappertutto il tema guardrail resta irrisolto. Cambiarne qualche tratto qui e là può anche essere meritorio, per una delle nostre Province o per l’amministrazione di qualche città, ma il problema resta.

Anche in Spagna, soltanto chiacchiere: la sostituzione dei guardrail pericolosi con quelli salvamotociclisti SPM (Motorist Protection System) è semplicemente raccomandata. E naturalmente i gestori delle strade… promettono di pensarci. In compenso da Madrid potrebbe arrivare la libertà di circolare sulle corsie preferenziali e di emergenza, tema sentito e che, per moto e scooter, è anche sicurezza. Finora come qui era vietatissimo e la multa era intorno ai 200 euro, ma domani sarà lecito sconfinare, però solo se il traffico è congestionato e tenendo velocità inferiori ai 40 orari. La legge è prevista per l’estate o subito dopo.

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