Nico Cereghini: "È la passione che li spinge a correre. Tutti"

Nico Cereghini: "È la passione che li spinge a correre. Tutti"
Uno soltanto porta a casa la coppa che conta, quella del primo. Ma dietro al vincitore c'è la schiera di quelli che ci provano e danno tutto. E sono proprio loro che rendono affascinante la gara e fanno davvero grande chi prevale
24 febbraio 2025

Ciao a tutti! Un bambino chiede al padre: "Perché quegli uomini, padre, corrono?" Il padre: "Competono per conquistare la coppa". Il bambino: "E chi se la prende?". "Il primo", risponde il padre. "E allora - si stupisce il piccolo - perché gli altri corrono?". È una storiella in latino che circola da molti anni nelle scuole. "Cur igitur ceteri currunt?". Perché corrono anche quelli che non vincono e forse non vinceranno mai?

Il tema è sempre attuale e non soltanto nel motociclismo. In tutti gli sport c'è chi vince, poi chi compete per vincere e infine chi è semplicemente felice di partecipare alla gara dando tutto se stesso. Cosa lo spinge? La passione e tanto gli basta. Naturalmente quando il livello della competizione sale, allora si riduce lo spazio disponibile per i semplici appassionati, che non hanno alcuna possibilità contro i professionisti. Nel CIV c'è ancora tanto dilettantismo, nella MotoGP sono tutti professionisti. Ma la passione è sempre quella, è la molla, è la base di tutto.

Bagnaia e Marquez. Sarà un bella sfida ad altissimo livello, il pubblico si divide (anche troppo) già prima di cominciare, vinca il migliore. Cioè quello dei due che alla fine della stagione 2025 avrà vinto più GP e avrà commesso meno errori. O magari, non si può escludere, emergerà un terzo incomodo. Nessun risultato, comunque, spegnerà le polemiche avvelenate tra chi vive di quelle. Pazienza.

Per fortuna, la griglia della MotoGP è fitta. Più viva che mai: ho visto in passato schieramenti di partenza più numerosi, e penso alla 500, però non ne ho mai visti di così competitivi. Nove spagnoli, sei italiani, due francesi e un esponente di altri cinque Paesi. Il meno forte tra i partenti - e di "deboli" non ce ne sono - è un pilota che ha vinto dei GP in Moto2 se non addirittura un titolo mondiale.

Sono quasi tutti piloti da podio e da pole, sono tutti piloti che conoscono e sanno portare al limite un prototipo da quasi 300 cavalli, sull'asciutto e sul bagnato, e che in condizioni particolari potrebbero vincere un GP. E' già accaduto in passato. Non vinceranno? Cur igitur ceteri currunt? Meritano il massimo rispetto degli appassionati: senza di loro le gare varrebbero poco e gli stessi fuoriclasse, i campionissimi, sarebbero piloti qualsiasi.

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