Nico Cereghini: "EICMA 2012 chiude senza regina"

Nico Cereghini: "EICMA 2012 chiude senza regina"
Non sono mancate le novità fascinose, MV e Guzzi su tutte, però non c’è concordia sulla moto più bella, sul riferimento assoluto. E’ stato il salone delle case europee, i giapponesi alla finestra | N. Cereghini
20 novembre 2012


Ciao a tutti! L’EICMA ha chiuso i cancelli, è il momento dei bilanci, e manca la regina. Già, questa volta è difficile, quasi impossibile, eleggere la moto più bella del “salone”, come mi piace continuare a dire. E naturalmente bisogna domandarsi come mai non c’è stato un nuovo modello capace di spiccare su tutti. La crisi? Certamente sì: per emergere, una moto deve far sognare, e i tempi che corrono accoppano i sogni sul nascere e ridimensionano la libertà dei progettisti e dei designer. Se l’anno scorso aveva catalizzato ogni fantasia la Ducati Panigale, supersportiva, tecnologica e bellissima, quest’anno, per molti, è la MV Rivale 800 a rilevarne l’eredità; ed è giusto, la nuova tre cilindri è molto bella, e anche abbordabile, però non è la regina di tutti.

Si dice che i giapponesi fossero pronti a presentare una nuova generazione di supersportive estreme, roba mai vista per tecnologia e potenze e pesi, e che le abbiano messe in naftalina aspettando tempi migliori. Sarà: effettivamente i loro spazi a Milano erano poco vivaci, (Honda a parte: tante novità e nuovo stand) tanto che questa è stata decretata per molti la mostra degli europei: Ducati, marchi del gruppo Piaggio, BMW, KTM, Triumph eccetera.
         

Ho raccolto tanto entusiasmo per la nuova California 1400 della Guzzi, che piace davvero anche ai puristi del marchio

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Ho raccolto tanto entusiasmo per la nuova California 1400 della Guzzi, che piace davvero anche ai puristi del marchio; ho respirato grande passione alla Ducati, che adesso ha una Hypermotard più utilizzabile e una gamma davvero invidiabile; c’era un bel fermento intorno alle Triumph Daytona e Tiger, alla BMW tutti volevano vedere il nuovo GS raffreddato a liquido; le KTM hanno una personalità formidabile e piacciono sempre di più, cresce la Husqvarna e, sconfinando in America, l’Harley-Davidson non smette mai di stupire. La regina assoluta è mancata, ma di reginette, in fondo, ce n’erano tante.

Così come c’era tanta gente. E il solito, grande, entusiasmo: con la stessa voglia di sempre, quella di salire in sella alla moto desiderata, incuranti degli sguardi estranei e anche delle precedenze, concentrati sull’obbiettivo come se la moto si potesse ordinare lì per lì. Il desiderio di moto non cala. Calano i soldi, purtroppo. E calano anche gli espositori: ha voglia l’associazione di categoria a dire il contrario, li abbiamo visti tutti i larghi spazi vuoti ai margini dei vari padiglioni, e i tanti cinesi dell’anno scorso che non sono tornati. Meglio dire la verità: c’è crisi, ma la voglia di moto è sempre quella e da lì ripartiremo. Il bagno di folla al “salone” ispira ottimismo.

 

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