Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Ciao a tutti! Si avvicina il momento dei bilanci e questo 2013 è stato brutto per noi: troppi incidenti gravi come quello di Alessia Polita, troppi lutti a cominciare dal fotografo Oscar Bergamaschi che ci ha lasciato a primavera. L’ultima tragedia, quella di Doriano Romboni caduto e travolto a Latina, è appena di ieri. Ma prima c’era stato Kurt Caselli alla Baja 1000, e Connor Smith a Cingoli, e Andrea Antonelli e Bill Warner, e Maurizio Zucchetti, e… troppi disastri. Per tentare di stemperare la tristezza, provo ad analizzare l’anno che sta per concludersi cercando le cose belle e positive. Perché per fortuna ce ne sono state anche nel 2013. E provo a farne una classifica, invitandovi, se ne avete voglia, a fare altrettanto.
La prima bellezza, per me, è quella rappresentata da Marc Marquez. E non tanto per il titolo MotoGP che ha vinto da debuttante demolendo ogni record, quanto e soprattutto per la freschezza che ha portato nella classe di vertice. Vederlo guidare è stato uno spettacolo per noi ed è stato un bel calcione per i suoi avversari. Per batterlo hanno dovuto spingere più forte che mai, Lorenzo ha reagito meglio di Pedrosa e di Rossi, eppure niente da fare. Primo Marc Marquez, nei “libri” e per me.
Al secondo posto un altro grandissimo campione del mondo: Tony Cairoli che domina la MX1 e vince il suo settimo titolo. I suoi successi non sorprendono più, ma le sue parole sì, e a chi gli chiedeva se non gli viene la voglia di andare negli States a sfidare gli americani lui ha risposto con semplicità: «Il campionato del mondo è il nostro, che vengano loro a sfidarci». Parole rivelatrici della sua determinazione.
Sul terzo gradino del podio metto ancora un pilota: Tom Sykes, classe 1985, campione della SBK con la Kawasaki. Titolo meritatissimo anche il suo, ma non è questa la ragione della mia preferenza. Quello che mi ha entusiasmato –e che a giudicare dai commenti avete colto in tanti- è lo spirito con cui va a correre questo già mitico inglese. La sua passione e la sua comunicatività fanno un gran bene al cuore di chi ama il motociclismo autentico, e se ne ciba quando vede le corse.
Al quarto posto infilo una moto ed è la nuova MT-09 (leggi la nostra prova). Ci saranno moto più belle di questa Yamaha, magari, però la nuova tre cilindri suona davvero una bella musica. L’ho provata tra i primi, va forte e bene, è entusiasmante e costa meno di ottomila euro. Confido proprio che sia in grado di dare una sveglia al mercato, come fece a suo tempo –su altri livelli di prezzo e prestazioni, ma con la stessa forza- la Honda bicilindrica 700.
Al quinto posto metto un altro pilota, anzi un ex: Luca Cadalora, che ha attaccato il casco al chiodo ma non smette mai di stupirmi. A Imola, revival 2013 della 200 Miglia, doveva fare passerella con una M1 ex-Lorenzo e una 500 ex-Lawson, ma quando ha visto nel box la sua 250 dell’89 non ci ha pensato un attimo. L’ha presa, è uscito dai box con tutto il casco che rideva, ha spinto forte, ha fatto un gran volo. L’ho chiamato qualche giorno dopo, «ho una chiappa blu, non posso sedermi da domenica». E rideva come un ragazzino perché i piloti veri con smettono mai.
A questo punto tocca a voi! E vi arrivino in largo anticipo gli auguri di Buon Anno!