Nico Cereghini. Gli editoriali più belli del 2015

Nico Cereghini. Gli editoriali più belli del 2015
Una selezione dei più bei commenti di Nico sugli argomenti più vari affrontati nel 2015
31 dicembre 2015
Così, un po' in ordine sparso, abbiamo raccolto gli editoriali più belli del 2015 di NIco Cereghini. Quelli che ci hanno fatto riflettere, ridere, a volte commuovere, ricordando qualche anno passato, o anche solo quelli che ci hanno fatto pensare "è proprio quello che è successo a me". Una manciata di riflessioni dal 2015 che siano di buon augurioper il prossimo anno.

 


"Cadere da fermo"

Una bella lezione per il tuo ego, se ti succede in mezzo alla gente. Ma se viaggi da solo può essere anche peggio. Da giovane sono rimasto bloccato sotto la moto e già vedevo i titoli sui giornali: ritrovato un motociclista mummificato…

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La moto che cade da fermo è uno dei momenti più terribili nella vita di un uomo. Il fracasso del ferro e delle plastiche che si schiantano a terra, il desiderio di sparire, la mente che va all’elenco dei ricambi, sempre carissimi, che saranno necessari: rumore e pensieri che si sovrappongono in un crescendo di angoscia... CONTINUA A LEGGERE

 

 

"Pressione e scoppi irregolari"

Purtroppo hanno sbroccato in tre: Marquez il vendicatore, Rossi che ha reagito male, Lorenzo che ha gettato la maschera. Peccato, sembrava il più bel mondiale dell’era MotoGP.


La settimana scorsa, dopo l’Australia e lo show di quella gara strepitosa, accennavo allo stress. Il succo era: questi piloti si divertono, certo, ma non è tutto facile, ricordatevi che devono sopportare una grandissima pressione. Ebbene, arrivati in Malesia Valentino ha denunciato pubblicamente la sua visione, il giochetto tiratogli da Marquez a Phillip Island per rallentarlo a favore di Lorenzo, e... CONTINUA A LEGGERE

 

 

"Nessuno si fa male da furbo"

E’ una regola che va imparata il più presto possibile: tutti noi ci infortuniamo da stupidi, per distrazione o faciloneria. Concordate? Una eccezione: lo strano caso di Bonera che si ruppe il femore senza cadere.


Una delle cose che un buon motociclista deve sapere, e prima lo impara meglio sarà per lui, è che nessuno si fa male da furbo. Le casistiche dei miei infortuni sono tante, in pista e soprattutto sulla strada, e purtroppo tutte le volte ho dovuto ammettere: “che fesso sono stato!”. CONTINUA A LEGGERE

 

 


"Salutano solo tre su dieci!"

Sappiamo che il saluto tra motociclisti sta cadendo in disuso, ma non immaginavo questa disfatta! Il risultati della mia indagine alla buona: su dieci incontri, soltanto in tre rispondono al saluto. E sapete chi saluta di più?


In questi giorni sono in giro sulle mie strade preferite,incrocio giornalmente decine e decine di motociclisti, faccio un cenno di saluto a tutti perché da sempre mi piace farlo. Ma pochi rispondono. Ho fatto un'indagine un po' alla buona: su dieci equipaggi incrociati, solo tre danno segni di vita. Gli altri sette muti: passano, mi vedono di sicuro, neanche mi registrano. Mortificante! CONTINUA A LEGGERE

 

 

"Acrobazie, roba da stupidi, però..."

Però bisogna fare dei distinguo. Intanto c'è chi con le acrobazie lavora e ci fa divertire. E poi l'acrobazia attrae molti giovanissimi, inutile negarlo, ed io ero tra quelli. L'importante è sapere che si rischia la vita e fermarsi in tempo.


Fin da bambino ho amato le acrobazie. Sognavo di essere uno di quegli aviatori che fanno i numeri con i monomotori a doppia ala. Con la biciclettina ho imparato a pedalare all'indietro seduto sul manubrio. Ci ho messo quasi due anni, non è stato facile... CONTINUA A LEGGERE

 

 

"Un urlo disumano esce dal box"

Fino a che punto possiamo lasciar perdere quando uno di noi è particolarmente scorretto, magari nella guida? Lasciamo che si metta nei guai oppure proviamo a fermarlo prima che sia troppo tardi?


La settimana scorsa sto infilando la moto nel box quando al piano di sotto scoppia un fragore bestiale, un urlo orribile tipo quello che potrebbe fare una vecchia Formula 1 scarburata e a scarichi liberi, resuscitata dopo una vita di abbandono. Un urlo cupo, zoppo, lacerante, mai sentito prima... CONTINUA A LEGGERE

 

 

"Il nostro GP quotidiano"

Da casa al lavoro, un percorso che conosciamo a memoria. Eppure è più insidioso del GP d’Italia al Mugello, perché la ripetizione degli stessi gesti ci porta fatalmente ad abbassare la guardia.


Ieri mattina sto trafficando nel box quando sento un fracasso allarmante di plastica e acciaio, quel tipo di fragore che fauna moto da 250 chili quando cade da fermo. Avete presente? Brutta roba. CONTINUA A LEGGERE

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