Nico Cereghini: "Grazie Alto Adige, ma..."

Nico Cereghini: "Grazie Alto Adige, ma..."
La Provincia autonoma di Bolzano da tempo si impegna con i motociclisti per ridurre i rischi di incidenti. Le strade sono ben tenute e ogni anno più sicure. Ma anche quest'anno la campagna "No Credit" mette l'accento solo su di noi
10 luglio 2018

Ciao a tutti! Un altro giretto in Alto Adige, dopo il Sellaronda di fine giugno, perché queste sono le strade più belle del mondo da fare in moto e mi piace tenerle sotto osservazione; ed eccomi davanti ai nuovi cartelloni della campagna sicurezza No Credit. Sono dodici anni che la Provincia autonoma di Bolzano dedica ai motociclisti un forte messaggio di raccomandazione all'uso consapevole e prudente del nostro mezzo. Qualche volta abbiamo e avete criticato il soggetto prescelto, perché sembrava criminalizzare la nostra categoria rispetto alle altre; questa volta come dobbiamo valutarlo? Il tema resta quello: l'invito alla responsabilità che il motociclista deve avere non soltanto per se stesso ma anche per i familiari e i conoscenti. Ecco qua: un disegno fatto da un bambino delle tre figure di una famiglia tipo, e le strisciate nere sull'asfalto che cancellano parzialmente la figura del papà. Come per sottolineare che ogni incidente può colpire duramente una famiglia. Perché dico che il destinatario del messaggio è il motociclista? Perché le strisciate sull'asfalto sono chiaramente prodotte da diverse moto e non da qualche auto.

 

A questo punto bisogna ricordare come è nata e perché, la campagna No Credit. A me l'hanno spiegato in una calorosa riunione in Provincia, un anno fa. A volere la campagna fin dal 2006 era stato un direttore di dipartimento grande appassionato di moto, sinceramente preoccupato dei troppi feriti e delle molte vittime tra i suoi colleghi motorizzati sulle strade dell'Alto Adige. Dunque una campagna destinata ai motociclisti, fatta da un motociclista e senza alcuna intenzione di criminalizzarci. Poi il dirigente è scomparso ancora giovane, la campagna è proseguita e forse è andata un po' oltre le intenzioni. Le immagini sono molto forti e se il motociclista è sempre da solo al centro della scena, brilla per assenza qualsiasi messaggio per le altre categorie impegnate sulla strada. Eppure chi frequenta quelle zone, pur consapevole che i motociclisti non sono tutti stinchi di santo, conosce benissimo certi comportamenti molto pericolosi degli automobilisti, dall'uso dello smartphone all'impostazione contromano dei tornanti; e ha misurato la svagatezza di certi camperisti e persino la prepotenza di alcuni ciclisti che sui passi si credono i padroni.

 

La provincia ha diffuso anche i numeri del 2016, ultimo anno disponibile. Secondo l'istituto di statistica provinciale, in Alto Adige due anni fa hanno perso la vita 38 persone per incidenti stradali: dodici automobilisti, otto motociclisti e pedoni, sei ciclisti, quattro persone su altri veicoli. Ben 1.752 incidenti, cinque al giorno, con 2.400 feriti. Il numero delle vittime è in calo, ha specificato l'assessore Florian Mussner, intorno alla trentina per il 2017, ma resta troppo alto; anche se la Provincia autonoma fa la sua parte: con il costante miglioramento della segnaletica e dell’illuminazione, il mantenimento delle strade e soprattutto l'installazione di nuovi guardrail adeguati ai motociclisti per una spesa di 40.000 euro nel 2018. E ok, bisogna riconoscere che le strade dell'Alto Adige sono di solito molto ben tenute, ma perché non rivolgere il minimo appello a chi ha provocato sicuramente il maggior numero delle vittime, e cioè gli automobilisti? Ok, noi motociclisti ringraziamo di cuore la Provincia autonoma di Bolzano per l'attenzione che ci riserva da molti anni e per quei km di guard rail più sicuri che ogni anno considerevolmente aumentano. Figurarsi se uno come me, che ha fatto della sicurezza una propria passione, non è riconoscente. Ma non riusciamo a digerire il fatto che coloro che fanno più danni sulle strade non vengano mai, dalla stessa Provincia, nemmeno bonariamente redarguiti.

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