Nico Cereghini: "I cinque marchi più belli"

Nico Cereghini: "I cinque marchi più belli"
Parlo dei marchi delle case motociclistiche. Dicono che un buon marchio fa il successo di un prodotto, ma forse non è del tutto vero. Certi marchi sono bruttini ma evocano emozioni speciali | N. Cereghini
14 dicembre 2010

Punti chiave


Ciao a tutti!
I vostri racconti arrivano numerosi e passerò giornate intere a leggerli. Sono così tanti che mi tocca gridare “stop” se no intasiamo il computer.
Oggi voglio farvi i miei auguri in anticipo e parlare di marchi. Il marchio è una cosa importante, dà il tono a quello che si fa, bisogna farlo bello. Mi viene in mente la storia di Lino Dainese, che studiò il suo marchio a diciannove anni, appena fatta la maturità e prima ancora di decidere cosa avrebbe prodotto. Oggi il triangolo del diavolo stilizzato sembra perfetto per le tute di pelle, ma se Dainese avesse poi fatto gli scarponi da sci? Sarebbe andato bene lo stesso?

Honda e Yamaha, per dire, hanno un marchio magnifico. A mio giudizio, naturalmente. Con la sua bellissima ala, la casa numero uno del motociclismo esprime efficacemente la velocità e la leggerezza delle cose che fa, a cominciare dalle moto. E i tre diapason incrociati, che di motociclistico non hanno nulla perché la Yamaha è nata con la produzione degli strumenti musicali, sono comunque graficamente belli ed hanno finito per caratterizzare bene anche le moto Yamaha.
Suzuki e Kawasaki, per restare nell’ambito dei costruttori giapponesi, hanno invece marchi banali che mi dicono poco. Sarà un caso, ma vedete? Honda e Yamaha hanno avuto un successo maggiore.

Gilera, quello originale con i due cerchi sovrapposti, e anche MV Agusta con la ruota dentata e le ali, hanno marchi molto antichi, più anziani di quelli nippo; per me restano tra i più riusciti: sono geometrici, evocativi, in un certo senso molto meccanici con le loro forme.
Però anche il marchio BMW è molto antico, ed è geometrico e rappresenta l’elica quindi è meccanico, ma quanto è più moderno degli altri due!
Pare fatto ieri e non all’inizio del secolo scorso. Mentre l’aquila ad ali spiegate della Moto Guzzi, scelta dai fondatori Guzzi e Parodi per ricordare il terzo socio caduto con l’aereo nella prima guerra mondiale, concettualmente è perfetta ma graficamente mi sembra soltanto abbozzata.

Il marchio Ducati e quello Piaggio, evoluti nel tempo, mi scaldano poco; ma quello della Vespa, in corsivo e di sbieco, lo giudico meraviglioso.
Così come mi sono sempre piaciuti i marchi delle moto inglesi: Norton, Triumph, Ajs e soprattutto BSA. Ecco a chi si è ispirata la Honda: quell’ala spiegata già compariva sulla B della fabbrica di armi di Birmingham.

Ma a questo punto mi viene il dubbio: i marchi motociclistici piacciono per la loro grafica oppure per le emozioni e i ricordi che evocano in ciascuno di noi?
Forse le due cose insieme. In ogni modo la mia classifica personale dei cinque migliori marchi di moto è questa: Honda, BSA, BMW, MV Agusta, Yamaha.
E voi come la pensate? Tanto per chiacchierare sotto l’albero. E Buon Natale!

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