Nico Cereghini: “Il nostro Sic”

Nico Cereghini: “Il nostro Sic”
A pochi giorni dal primo anniversario della morte di Marco Simoncelli cominciamo a dedicare una serie di articoli al Sic. Iniziamo con la recensione del libro “Il nostro Sic” | N. Cereghini
17 ottobre 2012

Punti chiave

 

Che bel libro quello di Rossella e Paolo Simoncelli, “Il nostro Sic”! Edito da Rizzoli, curato da Paolone Beltramo, costa 19 euro ed è un bel volume di oltre 350 pagine. Tutte a colori. Credo che chi ha amato Marco, anche soltanto attraverso la televisione, i siti e le cronache dei giornali, debba averlo in casa, questo nuovo libro voluto dai suoi genitori, perché leggerlo è un vero spasso.

Come se Marco fosse ancora vivo. E’ questa la premessa del libro. Come se lo avesse fatto lui, come se avesse partecipato alle riunioni editoriali, alla scelta dei titoli e all’impaginazione. Un libro pieno di colore e di bellissime fotografie, di umorismo e di tenerezza. Ci sono pagine che ti fanno morir dal ridere, pagine che devi subito condividere con il primo che ti passa davanti; poi salti al pezzo successivo e ti viene da piangere che non smetti più. Nel libro c’è Marco com’era, solare e divertente, e ci sono tutti quelli che gli sono stati vicini da bambino e poi da ragazzino e infine da adulto: dai genitori al costruttore delle sue minimoto, dai

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 primi avversari ai meccanici, dal professore del liceo ai compagni di scuola, agli amici, a Rossi e Dovizioso. E tutti hanno racconti bellissimi da fare perché Supersic ha lasciato in loro ricordi bellissimi: era fresco, era affettuoso, era spontaneo, era spiritoso.

Una cosa bella di questo libro è che puoi cominciarlo da metà, puoi aprire una pagina a caso, puoi leggerlo un po’ oggi e tornare a pagina uno dopodomani. Non è indispensabile seguire un filo temporale come capita per tutti i libri normali. Ma la cosa più bella è che Marco torna vivo vicino a te: ti sembra di sentirlo parlare e ridere e ballare impaziente accanto a te, ti pare proprio di sentirlo mentre ti grida “adesso basta con questa roba da leggere, andiamo fuori a fare due salti, che c’è il sole!”.
 

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