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Ciao a tutti! Oggi mi dedicherò a una faccenda consolatoria, ad una questione che certamente vi troverà d’accordo. Eccola qui: sull’autostrada noi non siamo i peggiori utenti; anzi, si può serenamente dichiarare che siamo tra i migliori. Cominciamo dall’autocritica, così nessuno si agita. Tra noi ci sono quelli che in autostrada vanno forte, ben oltre i limiti? Sì, ma sono pochi. Tra noi ci sono anche quelli che fanno gli zig-zag tra le auto che viaggiano in colonna? Certo, ma sono pochi. Tra noi ci sono quelli che se ne fregano delle distanze di sicurezza? Sì, ma sono pochi.
Automobilisti, un popolo pieno di furbi e di frustrati
Eccomi su una autostrada padana del rientro di Pasquetta, e purtroppo sono in auto per questioni legate a trasporti ingombranti; nel traffico serrato che scorre sugli ottanta-cento all’ora avvisto un paio di motociclisti al chilometro e nessuno di loro è scorretto. Harley sui settanta, BMW sui novanta, un paio di supersport a 130 che evitano con leggerezza gli inscatolati nella lamiera. Niente di che. Ma se mi metto a rilevare le nefandezze degli automobilisti c’è da perdere il conto. Nonostante la mole di veicoli in transumanza, i cretini non si rassegnano. C’è quello che mi piomba alle spalle sparando raffiche di abbaglianti, e mi si incolla a due metri dal paraurti; c’è quello che lo imita però non si incolla perché si butta a destra appena trova un varco, e da lì, già che c’è, inizia una serie infinita di sorpassi proibiti; c’è quello che esce senza freccia, quello che la moglie gli dorme accanto e allora non può toccare i freni, quello con il bambino in piedi tra i due sedili anteriori che si diverte soltanto se papà vince il sorpasso, quell’altro che ha la X6 o la Q7 targata Zurigo, Switzerland, e se ne fotte dei limiti, perché tanto le multe non le pagherà. E lui, come del resto tutti i “tedeschi” targati Munchen, molto probabilmente è italianissimo. Automobilisti, un popolo pieno di furbi e di frustrati. Telefonino all’orecchio e non più di dieci metri dal veicolo che ci precede altrimenti c’è quello che si infila.
E qualcuno di voi sbotterà: “sai che scoperta”. Il punto è che di solito preferisco occuparmi dei problemi nostri, che ne abbiamo tanti, e poi non mi piace generalizzare. Ma questa volta faccio un’eccezione ai due principi. Gli automobilisti non sono mica tutti da condannare, però sono in tanti a guidare così, sono tantissimi, sono centinaia, sono migliaia. Sono così tanti da costituire ormai un enorme problema sociale.