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"Sono due i fatti importanti della storia Ducati nel decennio dall’85 al ’95, corrispondente al grande rilancio della Casa. Prima di quegli anni i conti erano in rosso, per l’impossibilità di investire, mentre con l’arrivo dei fratelli Castiglioni si iniziò ad investire sui motori: così è nato il bicilindrico più potente del mondo, che ha vinto tanti titoli in Superbike, indicando alla concorrenza una strada nuova. E poi è arrivata l’idea della nuova “nuda” sportiva, che non era certo un’invenzione assoluta, perché questo concetto di moto c’era sempre stato: ma la Monster ha segnato un passo importante per la storia della motocicletta".
Ok, quello è stato il passato, dopodiché tu da ingegnere sei diventato qualcosa di più, e Claudio Castiglioni ti ha chiamato in MV Agusta a ricoprire un ruolo ancora più importante…
"Oggi sono il Vice-Presidente, e supporto l’Amministratore Delegato, cioè Giovanni Castiglioni (figlio di Claudio, ndr) nella definizione del piano di gamma e delle prospettive di sviluppo prodotto, importantissimi per rimanere competitivi e riaffermare la leadership tecnologica, che è fondamentale per la MV. Insieme, abbiamo definiti un nuovo business plan e un rilancio dell’azienda dal punto di vista economico e finanziario, per poter ridare solidità all’azienda in modo da prospettare non solo una importante crescita progressiva dei volumi, ma anche la sostenibilità dei nuovi sviluppi di prodotto".
Molti visitatori di Moto.it amano le MV, quindi vogliono sapere come stanno realmente e cose. Tra l’altro, va ricordato che il Presidente della MV Agusta, Claudio Castiglioni, ha sempre dato all’azienda una spinta fortissima…
"Il Presidente rimane una figura fondamentale: non scordiamoci che aveva già fatto il miracolo di rilanciare la Ducati, con un aumento della produzione passato progressivamente da 5.000 a 25.000 unità l’anno, appunto nel periodo dall’85 al ’95. E dopo averla persa, si è “reinventato” anche la MV, creando due moto straordinarie: la F4 e la Brutale. L’attuale ristrutturazione aziendale ha significato prima di tutto il rivedere l’organizzazione interna, rimettendo gli uomini giusti ai posti giusti; poi riequilibrare i costi fissi, e puntare sempre sulla qualità del prodotto in relazione al marchio. Attualmente l’azienda è ripartita in una situazione positiva, senza debiti, ma era importante ridurre anche i crediti e azzerare il “cash flow” (cioè la differenza tra le entrate e le uscite, ndr) negativo che c’era stata in passato. Con questo rilancio, dunque con la prospettiva di aumento del fatturato, noi andremo in positivo, genereremo cassa, e saremo in condizione, con scadenze a 5, 10 e 15 anni, di andare avanti nello sviluppo dei prodotti e sostenere gli investimenti necessari".
La produzione del motore a 4 cilindri continua, e sarà ancora sviluppata…
"Intanto nel corso di pochi mesi siamo passati da tre modelli a cinque, e questo è stato il primo passo importante per un iniziale aumento dei volumi di vendita, quindi di fatturato, soddisfando una fascia di mercato più ampia: oggi andiamo dai 12.000 euro della Brutale 920 ai 23.000 della F4 Corsa Corta. L’importante è rimanere sempre ad alti livelli, quindi dobbiamo anche offrire un’elettronica di livello prestazionale sempre più alto: stiamo lavorando sull’Abs e su altro, ora non posso dire di più. In ogni caso, il motore a 4 cilindri rimane fondamentale per la MV, e ne vedremo sviluppi importante anche nei prossimi anni".
Ma passiamo alle linee di produzione, dove Maurizio Tanca ci ricapitola l’attuale gamma delle MV a 4 cilindri.
"La punta di diamante attuale è la nuova F4 RR Corsa Corta, che è la prima moto di serie il cui motore supera i 200 cv:201, per la precisione. Poi ricordiamo che lo scorso anno sia la F4 che la brutale sono state completamente rinnovate, e che ora è uscita la nuova Brutale 920, importante in quanto “entry level” della gamma MV, e a maggior ragione, perché appartiene al segmento di mercato più gradito".
Bordi, il motore a 4 cilindri sarà dunque ulteriormente sviluppato: con quali prospettive?
"Intanto va sottolineato che quest’anno la gamma si è allargata da tre modelli (Brutale 990 e 1090, F4 1000, ndr) a cinque, e questo è importante per soddisfare una maggior fascia di clientela, visto che oggi partiamo da 12.000 euro per arrivare a 23.000. Le nostre moto sono bellissime, ma è importante mantenere una leadership tecnologica: bisogna lavorare di più per offrire prestazioni sempre migliori anche sotto l’aspetto della componentistica elettronica, vedi Abs e altro. È comunque chiaro che il motore quadricilindrico rimanga un punto fondamentale per MV, con sviluppi importanti previsti nei prossimi 5 e 10 anni".
Ma adesso parliamo del nuovo 3 cilindri, che in tanti aspettano con interesse. Quanti modelli vedremo, con questo motore?
"Intanto diciamo che strategicamente il tricilindrico (da 675 cc, ndr) è importante perché ci porta nella fascia più ampia del mercato, consentendoci di soddisfare anche i clienti più giovani, ragazze incluse. È fondamentale che con questo motore noi realizziamo moto sportive, moto nude, moto di più ampia accessibilità, scendendo verso la fascia di prezzo compresa fra 8.000 e 9.000 euro, che è quella che ci permetterà di raggiungere gli obiettivi di fatturato previsti".
Si partirà con la sportiva F3. Da quando?
"La produzione nizierà dal prossimo novembre, ma la preserie della F3 sarà pronta già a settembre. Il prodotto sta procedendo benissimo, siamo molto contenti delle sue prestazioni: partiamo appunto con la supersportiva perché ha un target prestazionale molto alto, mentre da inizio 2012 partiremo con la Brutale, dalla quale ci aspettiamo naturalmente volumi di vendita maggiori. Con la F3, comunque, ci aspettiamo di diventare i leader nel segmento delle supersportive, visto che sarà sicuramente la moto tecnicamente più avanzata in assoluto".
La futura Brutale 675 viene già chiamata, anche dai nostri lettori, la “Brutalina”: utilizzerete questo nome o non vi piace?
"Anche sui nomi siamo molto rigorosi. La Brutale è la Brutale".
Tra l’altro il 675 è un motore formidabile, piccolissimo, pesa solo una cinquantina di chili.
"Si, il “3 cilindri” è un motore straordinario. Credo che sia l’unico col basamento fuso in conchiglia, quindi robustissimo, e si presta a sviluppi notevoli sia a livello di cilindrata (si può arrivare al limite dei 900 cc, ndr) che di prestazioni. È il più avanzato della categoria, e la gente si aspettava da noi proprio questo. Grazie ad esso, molti potenziali clienti amanti del nostro marchio, fino ad oggi frenati da prezzi elevati, finalmente potranno diventare appassionati possessori di una MV".
"Si, sono in azienda da 10 anni. Dopo aver conseguito la laurea a Londra in economia, commercio e finanza, ho fatto esperienza un po’ in tutti i reparti dell’azienda: dopo qualche anno di gavetta a caffè e fotocopie, sono passato al marketing e al commerciale, e in seguito all’R&D, per farmi un’infarinatura sui motori".
Poiché il marchio MV Agusta rappresenta la passione allo stato puro un po’ per tutti i motociclisti, vorrei sapere se anche la “3 cilindri” riesce ad esprimere la stessa personalità così forte e spiccata che già appartiene da tempo a F4 e Brutale…
"Io penso che sia l’F3 che la Brutale 675 siano moto che possano dare un giro di vite al mercato delle “600”. Noi abbiamo sempre tentato di creare con le nostre moto qualcosa di diverso dagli altri,con cui il cliente possa distinguersi. Adesso offriamo questa possibilità anche a tanti altri possibili clienti. Io sono molto sicuro che queste moto avranno un grande successo. E questo anche grazie al prezzo, appunto".
È vero che la MV Agusta costruisce moto bellissime e costose, però sarebbe bello vederle anche correre…
"È importante l’immagine, il saper trasmettere il cosiddetto “brand awareness” (la conoscenza del marchio, ndr) a chiunque, anche a chi è fuori dal mondo della moto, non solo agli appassionati. E personalmente penso che un’azienda come la nostra abbia bisogno di concentrarsi sul prodotto: noi quest’anno stiamo creando più novità che mai. Però…è anche vero che mi hanno convinto a ragionarci sopra, quindi stiamo pensando ad allestire una struttura per partecipare al Mondiale Superbike, che ritengo più importante per MV rispetto alla MotoGP. Noi lavoriamo ogni giorno per realizzare le supersportive (e le naked) migliori in assoluto, e lo possiamo dimostrare correndo in Superbike".
Cosa ci dici del famoso Crc di San Marino?
"È forse la nostra costola più importante, perché un’industria motociclistica vive grazie al reparto R&D (ricerca e sviluppo, ndr), cioè sul futuro. Il Crc è nato più di vent’anni fa, ha sviluppato moto importantissime, storiche, come la Ducati 916, e le MV F4 e Brutale, appunto. Ed oggi, la F3. Vi lavorano 40 persone che si dedicano solamente al moto telaio, mentre per il motore lavorano assieme ai tecnici di Varese".
"Beh, penso che ci siano ben poche persone che abbiano vinto quanto ha vinto lui, tra motocross e enduro, 500 GP, Parigi-Dakar, superbike, supermotard (coi vari marchi Cagiva, Ducati, Husqvarna, ndr), tutto, insomma. Lui vivrebbe di corse, come il Conte Agusta. Ma è anche concentratissimo sul prodotto, visto che è il Crc è gestito da lui fin dagli inizi: ha sì spinto sulle corse, è vero, ma non più di tanto. Questa volta, l’idea di correre appartiene un po’ a tutti".
Quindi Claudio Castiglioni ha sempre avuto un peso molto importante in seno a Crc?
"Lui ha una grandissima passione per le moto, ed è un bravissimo esteta: ha l’idea ben precisa, la “visione” di come deve essere una moto, e assieme a Massimo Tamburini, grandissimo tecnico e designer che è stato con noi per tantissimi anni, ha costituito questa struttura che ingloba una quarantina di persone, a capo delle quali oggi c’è Paolo Bianchi, che risponde direttamente al Presidente stesso. Sono tutte persone che ormai hanno sulle spalle quindici, vent’anni di esperienza di lavoro con Tamburini, come del resto dimostra la nuova F3. Oggi stiamo lavorando su nuovi modelli, ma la visione globale sui prodotti è sempre quella di papà, che riesce sempre a definire dei dettagli distintivi, molto particolari".
Tipo il famoso faro della Brutale, per esempio…
"Esatto. Vi racconto come nacque: io e lui stavamo tornando in auto da San Marino a Varese, quando alle nostre spalle è arrivata una Porsche 993. L’abbiamo vista, papà a chiamato un centro Porsche in zona, siamo andati lì e abbiamo comprato uno di quei fari. Ecco com’è nato il faro della Brutale. Mentre l’ispirazione per lo scarico della F4 arrivò dalla Ferrari F40.
Alcuni ci criticano su come portiamo avanti lo sviluppo dei nostri prodotti, sul fatto che le nostre nuove moto non sono mai completamente differenti dalle precedenti. La F4 del 2010 non c’entra niente con quelle dal ’98 in poi: è una moto completamente diversa. Tuttavia rispecchia l’identità della F4. Questa, secondo noi, è la strada giusta che dovrebbe seguire un’azienda motociclistica: fare moto che durano nel tempo.
Quando abbiamo presentato la F3, qualcuno ha detto: “è una F4”. Non è vero, è completamente diversa, ma anch’essa mantiene l’identità della MV Agusta. Idem per la nuova Brutale 675, che vedrete al prossimo Salone di Milano: certo, è una Brutale, ma molto più avanzata e moderna. Ma inequivocabilmente una MV".
Giovanni Castiglioni (Amministratore Delegato di MV Agusta)
- L'esordio in MV Agusta. La prima intervista video di Giovanni Castiglioni. Minuto 10 e 10 secondi
- L'evoluzione della MV. Con la gamma 3 cilindri MV punta a conquistare nuovi clienti. Minuto 11 e 30 secondi
- La personalità del nuovo motore 3 cilindri. Nuova linfa al mercato delle medie. Minuto 13 e 0 secondi
- MV tornerà alle corse, stiamo pensando alla Superbike. Minuto 14 e 30 secondi
- CRC: il Centro Ricerche Castiglioni. Minuto 15 e 15 secondi
- Claudio Castiglioni e le corse. Una storia ricca di successi. Minuto 16
- Castiglioni e Tamburini, la coppia dei record. Minuto 17
- La curiosa genesi del faro della Brutale. Minuto 18 e 35 secondi
- La filosofia progettuale della MV Agusta. Minuto 19