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Ciao a tutti! L’ex Capo della polizia Franco Gabrielli, viareggino di sessant’anni, ha un curriculum di tutto rispetto: è stato anche Prefetto, Capo della Protezione Civile, Commissario per l’emergenza Costa Concordia. E’ molto stimato. Ebbene, adesso che il sindaco di Milano Sala lo ha nominato “consulente sulla sicurezza”, Gabrielli si è messo in testa di riportare i vigili in strada come chiedono i cittadini. Ma non sarà facile.
Seguiremo la vicenda, perché il metodo Gabrielli potrebbe diventare un modello per tutto il Paese. Dovete sapere che sulla Polizia Locale si discute da anni e, dopo la riforma del 1986, ne è stata annunciata un’altra che sostanzialmente spinge ancora di più nella direzione del corpo militare. La Polizia Locale entrerebbe più direttamente nell’ambito nazionale del comparto sicurezza: equiparata alla Polizia di Stato per ruoli, stato giuridico, qualifiche, addestramento, trattamento economico eccetera.
Gabrielli però non ci sta e al Corriere di venerdì scorso 1 dicembre illustra il suo pensiero. Prima di tutto: chiarezza.
“Il tema della sicurezza e dell’ordine pubblico - precisa - è una competenza dello Stato e la polizia locale si limita a concorrere. Invece i temi legati alla viabilità, e penso ai comportamenti molto poco civili di tanti cittadini, non sono di competenza del questore o del prefetto.” Già: sono del Comune, perché la città non diventi una giungla.
“In questi giorni - aggiunge Gabrielli - si discute del fatto che ci sono oltre 300 vigili che si occupano di indagini di polizia giudiziaria. Questo fa riflettere. Mi rendo conto che la Procura ha tutto l’interesse ad avere personale adeguato e che fare l’investigatore è gratificante… ma credo che il Corpo debba fare una riflessione: è fondamentale capire cosa sta facendo, altrimenti ci prendiamo in giro”.
Il giornalista fa notare che quando il sindaco Sala ha annunciato l’intenzione di triplicare i turni serali e notturni, il Corpo ha minacciato lo sciopero. Il responsabile della sicurezza è chiaro.
“L’atteggiamento più corretto è quello del sindaco: fermo sugli obiettivi ma senza chiusure al confronto. C’è la necessità che il personale vada in strada perché questa è la richiesta dei cittadini. Nel momento in cui il sindaco ha fatto la scelta di investire sull’assunzione di nuovi agenti, e sono 500 unità in più, queste persone devono essere visibili”.
Noi ribadiamo ancora un volta che certo, i vigili in strada non saranno risolutivi: occorre anche un cambio di passo dei cittadini, serve rispetto delle regole (noi per primi), l’educazione civica e stradale nelle scuole, le campagne di stampa e tanto altro. Ma il vigile deve tornare in strada per sottolineare che l’Autorità c’è, esiste, non ha abdicato, non ha abbandonato la città.
Che dire? Auguri, Gabrielli! Seguiremo la vicenda con attenzione perché ci pare decisiva: l’ex Capo della polizia, dunque una persona che conosce molto bene il tema della sicurezza nazionale, vorrebbe che la Polizia Locale continuasse ad occuparsi anche dell’ordine nelle città, nei quartieri e nelle vie, come una volta.