Nico Cereghini: “La discesa libera e la moto”

Soltanto io vedo una bella analogia tra la moto e la discesa libera? Kristian Ghedina è il collegamento e a Cortina, domenica, abbiamo potuto vedere quanto contano aerodinamica e traiettorie. Ma il numero del francese Muzaton è ineguagliabile...
15 febbraio 2021

Ciao a tutti! Avevo lasciato un messaggio a Kristian Ghedina: chiamami, voglio farti una intervista motociclistica. Il forte discesista è anche motociclista ed è impegnato tutti i giorni per i Mondiali di sci nella sua Cortina: l’ho sentito soltanto sabato sera alla vigilia della libera sulla pista Vertigine. Che già il nome è tutto un programma: allo start una picchiata talmente ripida da passare da zero a cento kmh in 5 secondi!

“Scusa il ritardo, ho ricevuto 450 messaggi in due giorni. Domani c’è da divertirsi!”

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Appena trovo un paio d’ore vi passo l’intervista completa, Kristian è un fiume in piena: la pista l’ha provata dieci giorni fa, non metteva gli sci da un anno ed effettivamente un po’ ha rischiato; dopo l’incidente di Urs Kryenbuehl nel salto sulla Streif a 140 orari il mese scorso, a Cortina c’è paura e hanno disegnato una pista molto angolata; Paris può vincere e tocchiamo ferro; infine mi dice che lui, Ghedina, dei mondiali è ambassador, farà l’apripista con la telecamera sul casco.

Ebbene ieri, al salto finale che precede il traguardo, l’apripista ha fatto un numero meraviglioso. Matto è matto: come aveva fatto a Kitzbuhel nel 2004, Kristian si è esibito nella sua spettacolare e famosa “spaccata” aerea. Solo che allora aveva 34 anni ed oggi ne ha 51!

Purtroppo il nostro miglior discesista Dominik Paris ha commesso un errore, piccolo ma decisivo: un po’ lungo in una curva a metà tracciato, ha perso molta velocità e si è piazzato soltanto quarto pur essendo il più veloce in tutti gli altri tratti. Soltanto io penso che lo sci e la moto siano stretti parenti? Può anche essere, forse lo immagino perché la mia passione per la moto è nata insieme a quella per lo sci, in tenerissima età, e non perdo una libera in tivù. Ma ditemi voi, se il parallelo vi dà fastidio, allora smetto.

Ghedina ha fatto di tutto, le corse in macchina, tre stagioni di campionato italiano motard con belle vittorie, forse non fa testo. Ma l’accelerazione, l’alta velocità, la ricerca dell’aerodinamica, gli spostamenti del peso, il lavoro delle gambe, la scorrevolezza, la scelta della traiettorie, gli alleggerimenti sui dossi e gli schiacciamenti nelle compressioni: sono tantissimi gli elementi in comune tra la discesa libera e la moto. Persino le cadute ad alta velocità e non a caso i primi atleti di altri sport a utilizzare le nostre protezioni motociclistiche sono stati proprio i discesisti: dal ‘95 il paraschiena, oggi si diffonde anche l’airbag.

Se ve la siete persa, dovete assolutamente vedere l’acrobazia del francese Muzaton a Cortina: cade a oltre 120 orari sul fianco destro, rimbalza in aria, atterra con un 180° sulle code degli sci; poi, alleggerito da un dosso, riesce a chiudere la rotazione completa e finalmente può fermarsi. Ecco, qui lo sci è il top e nessuno potrebbe osare una acrobazia del genere con la moto, neanche nel freestyle. Nei GP dobbiamo accontentarci, si fa per dire, dei salvataggi di Marc Marquez: e quelli sono sicuro (finalmente!) che li rivedremo ancora presto.

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