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Ciao a tutti! Oggi parto da un dato: nel 2023, secondo il Sole 24 Ore, in Italia le multe sono cresciute del 6,4 per cento rispetto al 2022, del 23,7% rispetto al 2019. Gli incassi valgono un totale di 1.535 milioni di euro, lo dice il sistema telematico del ministero dell'Economia, e in alcuni comuni gli incassi hanno fatto registrare importi pro capite superiori a 100 euro l'anno.
E’ in testa Firenze con 198 euro a testa, seguita da Rieti con 151. Milano è al quinto posto con 103 euro e il Centro Nord pesa per l'84,3% del totale pagato.
Nei comuni più piccoli si incassa proporzionalmente ancora di più grazie soprattutto agli autovelox. A Bologna, per inciso, il tasso di riscossione è al 63,7%, mentre a Napoli crolla al 14% e a Palermo al 12,2%. Ma questa è un’altra storia...
Limitare e controllare la velocità funziona? Ovviamente sì: a Bologna, dopo un mese a 30 all’ora, gli incidenti sarebbero calati del 15,8%. Il calo riguarda in particolare quelli gravi e che vedono coinvolti i pedoni. Nelle prime quattro settimane si sono verificati in totale 186 incidenti, di cui uno mortale, e 122 con feriti. Nel 2023 gli incidenti erano stati 221, tre mortali, e 139 incidenti con feriti. Il timore è che conclusa la prima fase, con il dispiegamento di vigili e di radar, quando i controlli diminuiranno tutto potrebbe tornare come prima, come quando il limite era 50 all’ora e di fatto non lo si faceva rispettare.
Come va all’estero? Anche in Spagna il pensiero comune è che gli autovelox servano sopratutto a far cassa, anche se gli spagnoli non fatturano quanto noi... La DGT, Direzione Generale del Traffico, secondo MotorBikeMagazine ha raccolto più di 500 milioni di euro nel 2022. I principali comuni del Paese - che come in Italia hanno competenze in materia di sicurezza stradale nel proprio territorio e quindi la facoltà di appaltare il servizio autovelox a società private - hanno raggiunto i 360 milioni di euro.
Ma in Francia si va oltre. Se ne parlava dal 2018, e da quest’anno è stata lanciata una campagna per l’impiego di circa 400 radar privati, istallati sulle auto di comuni cittadini. L’obiettivo è lampante: colpire quei conducenti che “fanno i bravi” quando vedono un'auto della polizia e violano le regole quando si sentono liberi. Quante volte avremmo voluto avere un autovelox così sulla nostra moto? Ma quante volte in più ci avrebbero punito quando esageriamo?
Il Dipartimento francese del Traffico ha dato la concessione di questi servizi a quattro società, e quelle sceglieranno gli autisti tra coloro che abbiano almeno 10 dei 12 punti sulla patente di guida. L'azienda Mobiom è una di loro: offre questo lavoro sul web e promette uno stipendio vicino ai 1.500 euro netti al mese. La cifra, però, non sarebbe collegata al numero di multe inflitte...
E’ un casino. Qui a Milano, da dove vi scrivo, si respira male e l’aria puzza: domenica, secondo il sito svizzero IQAir, la nostra città si giocava con Dehli il terzo posto tra le peggiori città del mondo, preceduta solo da Lahore in Pakistan e Dacca in Bangladesh...
C’è poco da stare allegri. Eppure il problema dell’ambiente sembra interessare pochissimo le supreme autorità mondiali, come del resto le nostre: l’unico provvedimento che si prende con decisione pare quello di fermare il traffico privato o almeno rallentarlo. La sicurezza è sacra, per noi, deve essere chiaro, ma qui ci si muove senza criterio.