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Ciao a tutti! Mentre vi aggiorno sulle battute di caccia nei pressi dei passi dolomitici (277 motociclisti controllati nella sola giornata del 7 agosto, 56 multati di cui 37 per lo scarico irregolare), a tutti voi, che siate in giro oppure no, provo a fare una domanda proprio sul rumore. Questo è un argomento che ci divide, c'è chi adora lo scarico libero e chi lo detesta, ma io credo che possiamo accordarci almeno su una cosa: il fascino della moto sta anche nella sua sonorità, e quella che esce dall'impianto di scarico, legittima o eccessiva che sia, per noi è musica. Ebbene oggi vi chiedo: qual è la vostra colonna sonora preferita?
Il borbottio del bicilindrico, il basso pieno e armonioso del tre cilindri, il concerto delle sirene sul sei, il rombo del quattro in linea e il vocione rauco del V4, il ritmo sonnolento del monocilindrico turistico e quello secco del mono più spinto; e poi la sinfonia del due tempi che sa volare, ma anche la cantilena della Lambretta di una volta e la tosse delle prime Vespe; o anche i suoni di fondo come il respiro affannoso di certe aspirazioni, i ticchettii delle valvole del V7 Guzzi e lo sfarfallio delle frizioni a secco delle Ducati. Qual è la melodia che vi ha emozionato di più?
Ai suoni ci si affeziona, come ai profumi o ai colori. Io ero innamorato del canto della Morini 125 Corsaro, Bellagio-Como con le orecchie per terra come si diceva allora, casco a scodella e niente guanti perché non c'era una lira. Altre moto sono finite nel mio archivio personale delle musiche indimenticabili, e oggi la sonorità che preferisco è quella del Monster Ducati 1200 ai medi e alti regimi: un vocione un po' al limite per decibel, ma un coro così pieno, limpido ed emozionante da sembrarmi perfetto.
Ma la sinfonia divina per me è quella della Suzuki RG 500, quattro cilindri due tempi da gran premio; mi riferisco alla prima serie, quella del'76 che crepitava quando la scaldavi e poi miagolava, perché poi a metà stagione i quattro terminali a spillo vennero sostituiti da altrettanti silenziatori.
La sinfonia divina per me è quella della Suzuki RG 500, quattro cilindri due tempi da gran premio
Quell'anno la Federazione Motociclistica Internazionale combinò il suo peggior misfatto; pasticci ne aveva già fatti tanti, ma quello fu proprio un delitto contro lo sport: "D'ora in poi -decise qualche fenomeno- tutte le moto da GP devono essere silenziate!". Da un giorno all'altro fummo costretti a provvedere, e alla prima corsa (il GP del Belgio del 5 luglio a Spa Francorchamps) mi ritrovai con quattro brutti barilotti in fondo agli spilli, mille giri in meno per il motore e una rottura quasi immediata, perché con le espansioni e i flussi dei gas non si scherza.
Ma accadde di peggio: con quei limiti assurdi, la MV Agusta e i motori a quattro tempi furono messi fuori gioco, e mentre la F1 seguitava imperterrita a rombare il motociclismo si accontentò di balbettare. Da allora, la colonna sonora delle corse non è stata più la stessa. E voi? Cosa mi dite della vostra musica del cuore di ieri e di oggi?