Nico Cereghini: "Lettera aperta al Presidente della Federazione"

Nico Cereghini: "Lettera aperta al Presidente della Federazione"
Ciao a tutti! Questa volta approfitto della mia rubrica settimanale per scrivere una lettera aperta. Al presidente della federazione motociclistica italiana, Paolo Sesti | N. Cereghini
24 dicembre 2013

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“Egregio Presidente Sesti,
ci conosciamo ormai da diversi anni e oggi Le scrivo per la prima volta perché ritengo che quello che sta succedendo a Matteo Baraldi La interessi moltissimo e direttamente. La Sua federazione, Lei in prima persona, ha scelto di promuovere il nostro sport e di tutelare gli interessi dei motociclisti. Ebbene, Matteo è un motociclista, uno che da troppi anni (esattamente dal 1999) attende giustizia: un guard-rail, piegato verso la strada da un urto antico, gli ha strappato di netto il braccio destro e gli ha procurato gravissime lesioni interne. Aveva 22 anni, Matteo si è rialzato, ha un coraggio da leone, è tornato in moto, si è battuto per cambiare le regole per gli amputati come lui, ha la patente “A speciale”. Lei Presidente lo conoscerà: quel ragazzo è riuscito ad ottenere addirittura la licenza di pilota, i medici sportivi hanno dovuto cambiare le loro convinzioni, lui guida (e bene) con una protesi al posto del braccio destro.

Quando l’ho conosciuto ho chiesto a Matteo se aveva ottenuto un risarcimento. Lei Presidente conosce i tempi della giustizia in Italia: sono passati quattordici anni, Matteo ha ottenuto un prima sentenza favorevole, il Comune di Pozzolengo responsabile di quella strada e di quel guard-rail contorto doveva indennizzarlo con un milione di euro, il Comune si è opposto ed è ricorso in Appello. Ebbene, la Corte di Appello di Brescia ora ribalta la sentenza: niente risarcimento, e anzi 60.000 euro di spese processuali a carico del motociclista. Con moglie e due bimbe, e lo stipendio di dipendente comunale a Sirmione, Matteo Baraldi farà molta fatica a trovare quei 60.000 euro, e soprattutto non potrà ricorrere alla Cassazione per avere giustizia.

Presidente, io so bene che la federazione da Lei presieduta non ha poteri illimitati. Chi è tesserato e pratica le varie attività federali è coperto dall’assicurazione; gli altri no. So anche, per inciso, che la FMI sta lavorando con una primaria compagnia di assicurazioni per fornire un pacchetto conveniente a tutti i tesserati: mi dicono che nei primi mesi del 2014 finalmente arriverete a un buon risultato, e allora aumenteranno anche i vostri iscritti.
Matteo non era un tesserato quando nel ’99 si schiantò con la sua Mito 125 Cagiva contro quel maledetto guard-rail. Ma non possiamo lasciarlo solo. So che non esiste un fondo di garanzia federale (la FMI è piccola e il fondo sarebbe modesto)e forse questa è l’occasione per pensarci perché nei casi eccezionali potrebbe servire molto. Ma qui voglio essere realista e d’altra parte occorre essere tempestivi. Le chiedo a nome di tutti i motociclisti –tesserati e non tesserati- di fornire a Matteo l’assistenza legale. Almeno quella. A Roma avrete sicuramente degli avvocati con i fiocchi: trovi il migliore, lo incarichi di seguire Matteo Baraldi (e l’avvocato Bianchi che lo ha affiancato finora), per prima cosa si stabilisca se vale o non vale la pena di ricorrere in Cassazione. Poi per quei sessantamila euro, se tali resteranno da pagare, siamo tanti che vogliamo aiutare Baraldi, e troveremo tutti insieme una soluzione.

La ringrazio in anticipo e Le auguro buon Natale. Un Suo cenno renderà un po’ più bello anche il nostro Natale e soprattutto quello di Matteo e della sua famiglia”.

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