Nico Cereghini: “Lo ripetiamo: servono controlli sulle strade!”

Nico Cereghini: “Lo ripetiamo: servono controlli sulle strade!”
Troppi drammi sulla strada: chi vuole infrangere le regole deve sapere che rischia almeno una multa. L’assenza degli agenti e dei controlli, di fatto, dà il via libera alle peggiori infrazioni. Come nel caso della Smart rovesciata a Giugliano...
26 agosto 2024

Ciao a tutti! Le cronache italiane del fine settimana sulla strada sono ormai dei bollettini di guerra e, come per le guerre vere, stiamo facendoci, purtroppo, l’abitudine. È brutto dirlo, ma è così: sui media si registra il dramma e si passa al successivo, senza reazioni apparenti.

Nel ragusano due ragazzi, a bordo di un monopattino elettrico, sono stati travolti da un’automobile e non sono sopravvissuti alle ferite. Era buio, la provinciale era poco illuminata, si cerca di ricostruire la dinamica. Che invece sembra chiara nell’altro caso che mi ha molto colpito: quello della Smart rovesciata a Giugliano, Napoli. Qui si stenta a credere a tanta lucida follia. Un 47 enne senza patente, alla guida di una Smart Fortwo (cioè due posti) senza assicurazione, perde il controllo dell’auto che si ribalta. I soccorritori trovano, oltre al soggetto, la compagna di lui e le due figlie di lei: la maggiore, 16 anni, che viaggiava nel poco spazio dietro ai sedili, gravemente ferita; la piccola, 8 anni, che era in braccio alla madre senza la cintura di sicurezza, è morta quasi subito.

Erano le cinque del mattino, si è appreso poi che il delinquente aveva appena finito di scontare una condanna ai domiciliari per furto, pare che i quattro stessero tornando a casa dopo aver festeggiato la ritrovata libertà. Ora l’uomo è stato arrestato per omicidio stradale e la madre è stata denunciata per lo stesso reato. Come minimo una famiglia distrutta.

Si può restare indifferenti di fronte a queste tragedie? Non si può, e sarebbe molto pericoloso liquidare la notizia magari con un pensiero fugace, senza nemmeno esprimerlo, del tipo: “In fondo se la sono andata a cercare, in due su un monopattino elettrico di sera, in quattro su una piccola Smart senza assicurazione né patente… Si raccoglie ciò che si semina!”.

Davanti alla Smart che andava troppo forte poteva capitare nostro figlio o nostra figlia, a piedi o con lo scooter. Sul monopattino in due ci vanno tanti giovanissimi, probabilmente anche il nipote di chi legge, o la nipotina. Siamo tutti a rischio, sulla strada, oggi più che mai. E non saranno le nuove regole a salvarci, non sarà l’inasprimento delle pene a scoraggiare le sempre peggiori azioni di tanti italiani.

Ancora una volta tocca puntare il dito sugli scarsi controlli. È intuitivo: se non rispetti le regole e sei quasi sicuro di non incappare in un agente di polizia o in un carabiniere perché è da giorni che non ne incroci uno, hai semaforo verde. Chi ti ferma se porti un amico sul monopattino elettrico? Chi ti vede se sulla Smart fai salire una ragazza dietro i sedili e una bambina in braccio al passeggero?

Certo, occorre educare, coltivare, sensibilizzare i cittadini fin dai primi anni di scuola. Lo ripetiamo da anni. Ma insistiamo: se vogliamo ancora considerarci un Paese civile dobbiamo riportare gli agenti della Locale nelle città e la Polstrada e i Carabinieri sulle statali e sulle provinciali.

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